.

Inter multiple solutions: una trenza dal cilindro, ma il diavolo è mancino

di Daniele Alfieri

Il pericolo degli ex nella serata in cui a San Siro si festeggia il compleanno numero 108 dell'Inter. In tribuna c'è il pubblico delle grandi occasioni, da Conte a Dunga, passando ovviamente per il presidente Thohir venuto a Milano a vedere dal vivo la sua Inter spettacolo e brindare a fine partita alla quarta vittoria di fila in casa. Ma i nerazzurri di Mancini non devono sbagliare se vogliono tenere accesa la speranza terzo posto, perché tra una settimana esatta ci sarà la sfida decisiva nell'Olimpico di Roma. Missione compiuta, anche contro il Bologna di Donadoni.

MULTIPLE SOLUTIONS - L'inizio non è dei più promettenti. Dopo cinque minuti si fa male Icardi, bomber-capitano chiamato a guidare l'attacco davanti al trio delle meraviglie formato da Eder, Ljajic e Perisic. In campo entra Kondogbia perché - come ha spiegato lo stesso Mancini a fine partita - il piano è non dare punti di riferimento alla difesa dei felsinei. Mossa che ha funzionato sin da subito contro la Juve, ma il Bologna, spuntato nel frattempo dell'altro grande infortunato del match Destro, riesce a tenere sempre alta la guardia. Le trame dei nerazzurri si perdono nella fitta ragnatela delle maglie bianche degli ospiti e anche i cross portati in area ora da Perisic e Nagatomo, ora da Ljajic e D'Ambrosio non trovano il guizzo del centravanti che manca. La svolta arriva nella ripresa proprio quando i ritmi erano calati: Mancini richiama in panchina uno spento Ljajic e tira fuori dal suo cilindro una trenza, quella di Palacio. L'ingresso dell'argentino fa cambiare musica ai compagni che devono tenere il passo delle sue scorribande se vogliono tornare a pungere il Bologna. Mancini aveva provato anche a invertire i due esterni, ma la scossa arriva solo con l'entrata dell'ex Genoa. Il tecnico insomma ha in mano la formula vincente, ma quando si inceppa il meccanismo la sua Inter multiple solutions può tornare a funzionare anche cambiando l'ordine dei suoi stessi addendi.

DIAVOLO MANCINO - In un'Inter che aspetta il primo gol di Eder (anche ieri gara di grande sacrificio ma senza l'atteso timbro sul cartellino) protagonista ancora della notte di San Siro il diavolo della corsia. Gli avversari ormai tremano anche al solo vederselo spuntare davanti, la fascia, prima quella di sinistra, poi quella di destra, è sotto la sua giurisdizione. Il paso doble della Croazia crea cross e superiorità numerica, corre senza mai sfiatare e il suo mancino scatena il panico anche quando Mancini lo inverte di ruolo con Ljajic. Ma è a sinistra dove Perisic è in grado di servire meglio i compagni, raggiunge il fondo con più facilità e può rendere al massimo livello. Così arriva anche il gol sugli sviluppi del corner, il quinto da quando è in nerazzurro, ma la crescita è attestata dai numeri di queste uscite. Tre reti e un assist negli ultimi quattro match dei nerazzurri, finalmente il grande acquisto di Mancini, che a poco a poco sta riuscendo a tirare fuori anche il vero Kondogbia, anche se l'errore che causa il gol del Bologna nel finale di partita va scrollato di dosso subito. Un po' come fatto da D'Ambrosio che ha risposto alle critiche post-Juve con la zampata del raddoppio dell'Inter (ancora su corner) e una prestazione solidissima sia in fase di spinta che di copertura. Dopo un mese e mezzo in caduta libera le prestazioni parlano di un'intera squadra ritrovata.

STRATEGIE VERSO ROMA - Indipendentemente dal risultato di domani pomeriggio della Roma, impegnata in trasferta contro un'Udinese in piena crisi, quella di sabato prossimo all'Olimpico sarà la sfida che deciderà le sorti della stagione nerazzurra. In caso di vittoria dei giallorossi al Friuli, il distacco si manterrebbe di cinque punti e l'Inter avrebbe la chance di accorciare per poi giocarsi tutto nelle restanti otto giornate. Con un pari o addirittura un ko della squadra di Spalletti, reduce - ricordiamo - dall'eliminazione di Champions con il Real, i giochi si farebbero ancora più intriganti... Due pessime notizie però per Mancini da una serata che non regala solo gioie: Icardi infortunato sarà costretto a saltare lo scontro con i rivali così come Palacio, ammonito e squalificato perché in diffida prima della gara. E con Jovetic ancora ai box stavolta le soluzioni si assotigliano. Scontato l'utilizzo di Eder prima punta con Perisic e Ljajic, il grande ex, a supporto dell'italo-brasiliano. Il 4-3-3 offrirebbe maggiore copertura contro il centrocampo di Spalletti, mentre con la conferma del 4-2-3-1 Brozovic agirebbe ancora da trequartista. Ma occhio anche alle sorprese strategiche targate Mancio. Ieri non ha giocato ma quando è stato chiamato in causa Biabiany ha saputo farsi trovare sempre pronto. La velocità del francese a destra potrebbe essere, anche a partita in corso, la carta tenuta nascosta da Mancini per affondare la Roma. E con un diavolo pronto ad agire nell'altra corsia la settimana dei giallorossi si preannuncia più inquieta delle solite.


Altre notizie