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Inter, primato non casuale: stilato a inizio anno un programma ben preciso. E i tempi sono stati accorciati

di Simone Togna

Fame di vittoria, voglia di arrivare lontano. Ma anche lavoro, abnegazione e studio. Chi pensa che l’Inter sia prima solo ed esclusivamente perché abbia in rosa giocatori di qualità, si sbaglia di grosso. Una spiegazione semplicistica che non renderebbe merito a tutto il gruppo nerazzurro. Gli spifferi di Appiano Gentile raccontano infatti di un piano ben preciso stabilito per l’anno nuovo, dopo l'amara constatazione di essere fuori dal giro europeo. Una programmazione mirata per ritrovarsi con il motore caldo e su di giri nel momento in cui è necessario spingere la vettura al massimo. Calendario alla mano, si doveva tenere botta in serie A, mantenendo il più possibile il contatto con il primo posto in classifica, e provare poi, con le dovute e consequenziali rotazioni, a dare il massimo pure in Coppa Italia. Una strategia ben delineata insomma, che chiaramente doveva necessariamente tenere conto dei due impegni settimanali. C’è differenza tra giocare ogni tre giorni o scendere in campo solo una volta a settimana. Dipendono tattiche, strategie e schieramenti. Romelu Lukaku e compagni probabilmente si aspettavano di avere l’occasione di superare il Milan in classifica nel Derby del 21 febbraio. Ma la striscia di vittorie nella massima serie, e la caduta del Diavolo a La Spezia, hanno anticipato i tempi in scaletta, con i risultati positivi recepiti come la conferma di essere sulla strada giusta.

Ma guai ora ad abbassare la guardia. Se prima l’obiettivo era vincere per mettere fieno in cascina e risalire sino al primo posto, ora ovviamente il piano è quello di non perdere punti preziosi lungo il cammino. E dimostrare sul campo che quel (presunto) vantaggio della gara ogni sette giorni porti i giocatori a proseguire quel percorso di crescita tanto agognato da Antonio Conte. Ergo: niente cali di tensione. Non è minimamente consentito sentirsi arrivati: proprio perché non si è vinto nulla e perché all'orizzonte ci sono impegni non proibitivi, ma complessi. Non è un caso perciò che il mister salentino subito dopo il 3-0 con cui i nerazzurri hanno demolito il Milan abbia sottolineato l’importanza delle prossime due sfide contro Genoa e Parma. Match abbordabili solo se affrontati con lo stesso piglio delle ultime gare, soprattutto perché gli spazi trovati contro Lazio e Milan stavolta difficilmente verranno concessi. E servirà necessariamente una variazione sul tema, verificando così la capacità dell'Inter di andarseli a creare questi spazi e confermare così i propri progressi e un nuovo livello di maturità.

La squadra è pronta, ha lavorato per essere al meglio in questa fase della stagione e, anche se i risultati dipendono sempre dagli episodi, la sensazione è che abbia tutte le capacità di girarli a proprio vantaggio.

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