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Inter, quando la panchina diventa un problema: Luciano Spalletti non ha alternative all'altezza

di Matteo Serra

Le ultime due sconfitte pre natalizie hanno alcuni denominatori in comune: nel momento un cui i titolarissimi hanno avuto un calo di forma e di prestazioni, Spalletti nella panchina alle sue spalle non ha mai trovato soluzioni all'altezza. 

La mancanza di alternative è diventata palese nelle ultime prestazioni, a partire dalla tragicomica sfida con il Pordenone, ma è una lacuna che i nerazzurri hanno dal momento in cui si è chiuso il mercato estivo e che finora è rimasto nascosto come la polvere sotto il tappeto. 

Icardi non ha nessuno alle sue spalle: Pinamonti è promettente ma troppo acerbo per il calcio dei grandi, Eder invece è giocatore di esperienza, ma ormai ha dimostrato di non poter essere una certezza per questa Inter: l'errore grossolano contro il Sassuolo ne è stata l'ennesima dimostrazione. 

Discorso analogo per Perisic e Candreva: Karamoh è arrivato con l'etichetta di possibile crack e fino a questo momento non ha avuto modo di trasformare il suo potenziale talento in realtà; ha giocate nelle gambe e nei piedi, ma anche lui è ancora acerbo per essere un giocatore sul quale l'Inter possa contare nei momenti di difficoltà. Con l'infortunio di D'Ambrosio Cancelo avrà la sua chance da terzino per dimostrare di poter essere un giocatore adatto al contesto della Serie A, perdendo quindi anche la possibilità di far rifiatare Candreva. 

Anche a centrocampo, dietro ai tre che solitamente si giocano due maglie (Gagliardini, Borja Valero e Vecino) manca un giocatore che sappia dare dinamismo e soprattutto gol alla manovra. Brozovic ormai non è affidabile sul lungo periodo, Joao Mario ai margini del progetto. Ecco che l'Inter si scopre, non a sorpresa, con la coperta corta al di fuori degli 11/12 titolari. 

La situazione inoltre si complica a confronto con quelle che sono le concorrenti dei nerazzurri nella corsa alla Champions League: la Roma gode di una rosa lunga, come dimostrano gli oltre 20 giocatori usati fin qui da Di Francesco a cospetto dei 16 usati da Spalletti. Se è vero che i giallorossi hanno anche l'Europa, lo è altrettando che soli 11 giocatori di qualità non bastano neanche per il campionato. Non è una questione di qualità dei titolari, ma di normali e fisiologici cali di forma che possono capitare anche se si gioca solo una volta a settimana: quando questo è avvenuto nelle partite contro Sassuolo e Udinese, chi è entrato non è riuscito a cambiare la partita.

La Lazio ha, come l'Inter, qualche problema di alternative, anche se il rientro di Felipe Anderson dà diverse soluzioni ad Inzaghi: i laziali poi, oltre ai gol di Immobile, può contare su realtà come Milinkovic Savic, Luis Alberto e appunto Felipe Anderson, tutti giocatori capaci di arrivare con facilità al gol; cosa che ai centrocampisti dell'Inter manca. 

Le lacune possono essere colmate con il mercato, ma è ormai chiaro che i fondi per farlo sono decisamente risicati: sarà importante quindi, proprio come diceva Spalletti in sede di ritiro a Brunico, non sbagliare le scelte per permettere all'Inter di mantenere il passo tenuto fino a questo momento, non trasformando in cenere quello che oggi è un entusiasmante progetto.


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