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Inzaghi: "Contro il City servirà soffrire insieme e giocare a calcio. Formazione? I dubbi sono quotidiani"

di Stefano Bertocchi

Archiviato il campionato, Simone Inzaghi e l'Inter possono ora mettere testa e cuore solo sul grande sogno Champions League. Dopo il triplice fischio della sfida contro il Torino, il tecnico nerazzurro si presenta ai microfoni di DAZN per analizzare la prestazione dei suoi ad una settimana esatta dal match di Istanbul contro il Manchester City. 

Brozovic e Lukaku ora le mettono dei dubbi per la formazione della finale di Champions? 
"Quotidianamente. Avremo domani un giorno di riposo, poi sarà una settimana intensa. Sarà la 57esima partita e grazie alle 56 fatte ci siamo meritati la più importante. Siamo cresciuti anche grazie a qualche sconfitta". 

Oggi che risposta voleva dalla squadra?
"Volevo vincere perché lo dobbiamo alla società e ai nostri tifosi, consolidando la posizione in classifica. Nelle ultime 9 abbiamo perso solo a Napoli, volevamo fare una partita seria. Complimenti al Torino perché è una squadra che ti mette in difficoltà".

Dove credi di aver inciso di più per il cambio di marcia? È stato più importnate il punto di vista mentale o la rosa al completo? 
"I giocatori importanti come Brozovic e Lukaku per 5 mesi non li abbiamo avuti: non deve essere un alibi, ma sono importantissimi. Poi le vittorie e i trofei danno consapevolezza, la squadra è cresciuta. Negli ultimi mesi abbiamo fatto cose straordinarie, abbiamo sistemato il campionato e siamo rientrati in Champions, abbiamo vinto trofei e siamo arrivati a realizzare il sogno della finale. Ora andremo a giocarcela con le nostre armi, sapendo che incontreremo una squadra di assoluto valore". 

L'Inter contro il City dovrà fare una partita perfetta e aggressiva, senza difendersi. Se è messo sotto pressione può andare in difficoltà.
"Questo sicuramente, oggi il City giocava contro lo United che è un'ottima squadra. Bisognerà essere bravi a soffrire insieme e a giocare a calcio perché bisognerà togliergli il possesso, attaccando con equilibrio. In questa settimana ci prepareremo sperando di recuperare tutti. C'è speranza, poi sabato sarà una grandissima sfida che aspettiamo tutti con ansia. Voglio fare un applauso ai ragazzi perché giocare oggi così con il Torino con una finale tra una settimana... son stati molto bravi". 

Che cosa c'è nelle sue sensazioni ora?
"Chiaramente è un'emozione molto grande, ma avevamo tante cose in ballo fortunatamente. Da adesso me la gusterò di più insieme ai ragazzi, allo staff e a tutto il mondo Inter. Volevamo vincere la Coppa Italia quando si parlava solo di Istanbul, quindi onore al gruppo che ha tenuto alta la concentrazione. Le ultime 5 di campionato erano dure, ma i ragazzi sono stati bravi. Ora manca la 57esima partita e ci andiamo con fiducia".

Hai parlato con tuo fratello Pippo della finale di Champions?
"È 25/30 anni che parliamo di Champions, tra gol fatti e finali. Se n'è parlato sempre, ma anche ai tempi della Lazio e l'anno scorso. È un argomento che tocchiamo spesso".

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