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Inzaghi: "Ho rivisto la mia Inter, battuti dopo la nostra miglior partita. Io a rischio? Lo siamo sempre"

di Alessandro Cavasinni

"Martedì ci sarà questa partita importante contro una squadra fortissima, ma oggi c'è delusione per un ko immeritato. Questo è il calcio. La nostra miglior partita stagionale e usciamo con una sconfitta: brucia, fa male". Lo dice Simone Inzaghi a DAZN dopo la partita persa con la Roma. "Dobbiamo lavorare di più sul particolare. Oggi perdiamo un match con il nostro portiere che non ha fatto una parata. Ma questo è il calcio. In questo momento, evidentemente, non basta ciò che stiamo facendo. Il Barça? Oggi ho avuto una bellissima risposta dalla squadra per quanto riguarda il gioco, ci dispiace per i nostri tifosi. Siamo qui a leccarci le ferite per una sconfitta pesante".

Asllani sarebbe uscito senza il gol dell'1-2?
"Sì, sarebbe uscito lo stesso. Abbiamo dei problemi in mezzo visti i tanti infortuni. Lui era tanto che non giocava, ma anche Calhanoglu non era al top. Ho dovuto fare determinate scelte".

Ti manca un giocatore che salta l'uomo?
"Al di là dell'uno contro uno, stasera la squadra ha fatto bene. I giocatori importanti ce li abbiamo, poi ho inserito anche Correa passando al 3-4-3. Delle gare con la Roma a San Siro, è quella in cui abbiamo sofferto meno e però abbiamo perso".

Si sente a rischio?
"Una piazza difficile, ma con tifosi straordinari. A rischio lo siamo sempre, ogni settimana. Ma la squadra mi ha dato un'ottima risposta. Ripeto: dobbiamo lavorare di più sugli episodi. Anche oggi un errore su una situazione sulla quale avevamo lavorato in settimana".

Manca serenità nel gruppo?
"Normale. Le sconfitte non portano mai serenità. Ma in pochi giorni avevamo analizzato la partita di Udine che non era stata alla nostra altezza. Invece stasera ho rivisto la mia Inter, quella dell'anno scorso. Ora col lavoro dobbiamo uscire da questa brutta situazione".

Si può allenare l'abitudine a gestire le partite?
"Sono le vittorie che ti danno tranquillità. Ora paghiamo alla minima disattenzione. Tutti dobbiamo fare di più, io in primis".


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