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Inzaghi in conferenza: "Poco tempo, ma vogliamo la coppa. Qualche affaticato da valutare. Scudetto? Come ho detto..."

di Alessandro Cavasinni

Alla vigilia di Napoli-Inter, finalissima della Supercoppa italiana in programma a Riyadh, Simone Inzaghi parla in conferenza stampa. Dopo il 3-0 alla Lazio di venerdì scorso, il tecnico nerazzurro anticipa i temi dell'ultimo atto di questo nuovo format della competizione. Ecco le dichiarazioni del tecnico nerazzurro.

Quali sono le insidie di domani, considerando anche il giorno in meno di riposo e i due rinforzi del Napoli dal mercato?
"È una finale, che tante volte si decide da episodi. Una finale da organizzare in due giorni e mezzo. Ci sono delle insidie, ma la squadra deve continuare a lavorare come fatto fin qui. Veniamo da un'ottima semifinale, ora manca l'ultimo passo contro i campioni d'Italia con tanta qualità. Servirà una partita importante".

Cosa significherebbe vincere domani tu che ne hai già vinte 4 di supercoppe?
"Sarebbe importante per l'Inter, la terza di fila: ci è riuscito solo il Milan. Non sarà semplice. 

C'è un po' di stanchezza? Valuti cambi?
"Le mie attenzioni sono andate su chi ha giocato meno con la Lazio. Abbiamo qualche affaticamento, sarà più indicativo l'allenamento di oggi: dovrò valutare il recupero di chi ha giocato di più con la Lazio".

Il Napoli con la difesa a tre o a cinque, quindi atteggiamento difensivo: come si scardina un atteggiamento del genere senza correre rischi?
"Era una squadra di grandissimo possesso, ha cambiato pelle. Non so come Mazzarri giocherà domani, ci stiamo lavorando. In campionato c'era già lui e il modulo era diverso. Ma contano soprattutto le motivazioni".

Ci tieni al record di 5 supercoppe?
"Assolutamente sì, ma più per l'Inter che per me stesso. Sarebbe bello, ma ho fatto i complimenti ai ragazzi che da luglio antepongono l'Inter alle gioie personali: questo è il segreto di una squadra".

Quali differenze con il match del Maradona?
"Venivamo da Lisbona, c'era stato più tempo per noi e per loro per prepararla. Non dovrà cambiare l'intensità da mettere in campo come facemmo in campionato".

Quanto conta avere un capitano amato e rispettato come Lautaro?
"Importantissimo. Sta facendo un grandissimo lavoro in campo e fuori. Si assume le responsabilità, ma sottolineo soprattutto quello che fa tutti i giorni alla Pinetina. Sono molto contento di lui e di tutto il gruppo. Sei mesi al massimo, ma sappiamo che non basta: dovremo essere bravi da qui alla fine".

Più importante il lavoro psicologico o tattico? C'è il rischio di lodarsi troppo? Il Napoli può colpire nelle ripartenze...
"Le distanze sono importantissime, soprattutto nel calcio di oggi. Bisogna cercare di recuperare energie fisiche e mentali, poi ci vuole del lavoro tattico perché tutti noi - il mio staff ed io - cerchiamo di dare alla squadra gli strumenti per far rendere i giocatori al massimo".

Questa partita vale anche come messaggio per il campionato?
"Sarebbe un bellissimo segnale, ma noi ci stiamo focalizzando solo sulla coppa. Ci sarà uno stadio esaurito e una bella finale da vincere. Il campionato sarà molto avvincente con diverse squadre che proveranno a vincere il titolo".

Si intende di ippica? Che cavallo è l'Inter?
"Non mi intendo di ippica, mi intendo di Inter e di calcio. Quello che facevo da bambino era solo giocare a pallone e mi piace farlo anche oggi anche se faccio fatica".

Quanto è cresciuta la fama dell'Inter in questa parte del mondo?
"Tanto. Ne ho visti tantissimi l'anno scorso e ne sto vedendo tantissimi anche quest'anno. Contenti di avere tanti tifosi anche qui in Arabia".

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