Inzaghi, mezzo scudetto in tasca: ora insegue Mou e il club esclusivo del 1° anno
di Mattia Zangari
"Foni - ricorda la rosea - trionfò con una parolina semplice semplice, catenaccio: quella Inter, stagione 1952-53, vince il suo sesto scudetto subendo solo 24 gol in 34 giornate di campionato, dominando sia l’andata sia il ritorno. Salto in avanti, 1970-71: Fraizzoli a un certo punto si stufa di Heriberto Herrera e chiama il tecnico della Primavera, Giovanni Invernizzi, che rimette in pista i fuori rosa Jair e Bedin, sistema un po’ di numeri e rimonta sul Milan, appoggiandosi a un Boninsegna strepitoso capocannoniere. Altri quarant’anni scarsi e siamo a José Mourinho, che davvero non era un «pirla» - citazione dal milanese-portoghese dell’epoca - e infatti al primo colpo, 2008-09, fa centro, proseguendo la serie aperta da Roberto Mancini e di fatto gettando le base per il Triplete della stagione successiva".
Simone è a metà dell'opera, ma già sta ricevendo grandi elogi dall'ad Beppe Marotta che, assieme all'area tecnica, lo ha scelto con convinzione per sostituire al meglio Antonio Conte, re d'Italia la scorsa stagione, al suo secondo anno in nerazzurro: "Immaginavo ci fossero più difficoltà, in realtà Simone si è inserito con più facilità del previsto nella nostra situazione e supportato da società e dirigenti è riuscito a dimostrare il suo vero e autentico valore. Inzaghi oggi rappresenta il valore aggiunto del nostro club e dell’area tecnica. La scorsa estate il club è stato condizionato da turbolenze forti e temporali violenti, fortunatamente abbiamo trovato la nostra stella polare che ci guidasse nel migliore dei modi", ha detto ieri a Raisport il dirigente varesino.
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