Jovetic giocatore chiave per l'Inter: le combinazioni che offre in campo
Stevan Jovetic è tornato a Milano e - archiviata la Nazionale - tornerà a concentrarsi esclusivamente sulla Juventus. D’altronde le ultime due gare hanno evidenziato ancor di più un fatto che già sembrava lampante: l’Inter ha bisogno di Jovetic. Nessuno in rosa ha la sua capacità di giocare il pallone e creare gioco anche da un semplice azione di uno contro uno. Il suo modo di giocare facilita quello dei compagni e dà agli avversari la sensazione che da un momento all’altro possa arrivare il lampo del genio che risolve la partita. Ma come cambia l’Inter con JoJo?
GIOCO LENTO - E’ stato il problema delle prime sette partite dell’Inter: un giropalla estremamente lento, ripetitivo, stagnante. La monotonia veniva però rotta dalla scarica adrenalinica di Jovetic che si stacca spesso dalla propria zolla di competenza (prevalentemente seconda punta) per ricevere palla da Felipe Melo (sgravato così dal compito di portare oltremodo la sfera) e puntare il proprio marcatore, per saltarlo e creare superiorità numerica. Una volta effettuata la giocata, il campo si apriva per l’Inter e la squadra aveva più spazio di manovra, in cui Perisic era bravo ad inserirsi, così come Icardi aveva meno difensori addosso (rispetto alle ultime partite) e quindi poteva muoversi più liberamente. Jovetic è un catalizzatore di gioco, capace di verticalizzare la giocata portando palla, evitando quindi una fitta serie di passaggi che - come si è visto nelle ultime due partite - ha prodotto poco. La sola presenza in campo porta gli avversari a doversi per forza di cose concentrarsi su di lui, a volte addirittura collassando sul montenegrino
COMBINAZIONI - Ora che Roberto Mancini avrà tutti a disposizione dovrà decidere quale sarà la combinazione offensiva migliore. Senza voler rubare il lavoro al Mancio, si possono provare ad ipotizzare diverse soluzioni, fermo restando che JoJo dà il suo meglio come seconda punta, con un trequartista alle spalle e una prima punta di riferimento. Ma l’Inter non può non provare in ogni modo ad inserire negli schemi Perisic, quindi si può provare a pensare ad un 4-2-3-1 con Biabiany e il croato (gli unici due esterni della rosa) ai lati di uno JoJo che agisce da trequartista - seconda punta, con Icardi punto fermo in avanti. Una sorta di 4-2-4 estremamente offensivo, senza però dimenticare le capacità di ripiegamento dei due laterali e di JoJo stesso. E’ possibile, così come il 3-5-2, provato contro la Fiorentina - a detta del Mancio - per mettere Perisic nel suo ruolo naturale. Senza dimenticare Adem Ljajic, definito da Mancini l’unico giocatore con caratteristiche da ‘’dieci’’ e quindi utilizzabile dietro le punte nel 4-3-1-2 con cui l’Inter ha iniziato il campionato. Ci si è spinti nel campo delle ipotesi, visto che si è imparata a conoscere la tendenza di Roberto Mancini a stupire e provare nuove mosse tattiche, ma la sensazione è che - quando sono arruolabili - Icardi e Jovetic faranno coppia fissa. Tutti gli altri si aggiusteranno di conseguenza.