Juan: "Voglio vincere con l'Inter. Hernanes? Ora la stanza è benedetta!"
Intervenuto ai microfoni di 'Inter Nos', in onda su Inter Channel, Juan Jesus dà la ricetta per tornare a casa da Firenze con un'altra vittoria dopo quella ottenuta domenica scorsa con il Sassuolo: "Dobbiamo continuare a giocare con grinta dando in campo il mille per cento. È un momento difficile e bisogna correre. Come voglio essere ricordato in questo club? Io sono arrivato in un momento di cambiamento, spero di restare e vincere tutto con questa maglia". Sui tifosi: "Loro sono la nostra benzina, senza di loro non esiste l'Inter. Ad Appiano mi fermo sempre con loro, anche quando piove. La maglia numero 5? Era di Deki, voglio costruire una storia importante in nerazzurro, volevo una maglia che già l'avesse. Mi piaceva Deki come giocatore, ora voglio riportare questo numero in alto".
Si parla anche di tempo libero: "Sono un tipo riservato, mi piace starmene a casa, giocare alla Play Station, ogni tanto vado anche al cinema o a cena con amici. Quando siamo in ritiro in trasferta mi lasciano da solo, non so perché. Ora sono in camera con Hernanes, la stanza è benedetta visto che lui è il Profeta (ride, ndr). Musica? Ascolto tutto, soprattutto hip hop, tranne il rock pesante e la samba".
Chi vince il campionato? "La Juve è forte, speriamo che vinca la Roma! Se sento la pressione di dare sempre il massimo? Io penso sempre a fare meglio. L’anno scorso nessuno mi conosceva ed ho fatto un campionato buono. La gente si aspetta sempre di più e posso fare meglio. Io mi dico che devo migliorare e stare bene con il fisico e la testa. Ho ancora 15 anni di carriera e devo fare sempre il meglio possibile. Pressione? Me lo dico da solo che devo migliorare. Se mi manca Coutinho? Ci sentiamo ogni giorno al telefono. Sta facendo benissimo là, lo abbiamo visto contro l’Arsenal. Domenica se abbiamo un giorno libero vado a salutarlo a Liverpool, è un amico e davvero bravo ragazzo. Nuovo compagni di divertimento? Non c’è nessuno, ho i mie amici italiani con cui vado a cena, o con il mio procuratore che è un amico".