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Juventus, anche la forza degli errori. Ma l'Inter faccia tabula rasa

di Rosario Bruno

Non è stata certo eccezionale, giusto per usare un eufemismo, la prestazione del signor Gervasoni in Lazio-Juventus. Qualche errore di troppo ha finito infatti con l'incidere in maniera decisiva sul risultato della partita dell'Olimpico: prima con l'ingiusto annullamento del gol di Mauri per una presunto fallo di Cruz su Legrottaglie e poi dando il là all'azione del gol di Caceres non fischiando un nettissimo fallo ai danni di Foggia sul lato esterno dell'area di rigore bianconera. La Lazio, forse, avrebbe meritato molto di più ma, i suddetti episodi, unitamente alla prestazione di Buffon hanno portato ad un risultato che rispecchia solo in parte il reale andamento dell'incontro. I biancocelesti hanno tenuto in mano le redini dell'incontro per gran parte del match e la Juve si è resa pericolosa solo di rimessa. I gol sono arrivati proprio da quei giocatori che fin a quel momento avevano più deluso. Caceres era stato deficitario sia in fase difensiva che propositiva. Trezeguet, avulso dal gioco, anche per mancanza di palloni giocabili.

Molti sosterranno che la Juve ha dato un segnale forte al campionato ma, sarebbe doveroso non soffermarsi unicamente sul risultato ma anche sulle modalità con cui lo stesso è maturato. Lotito nel dopo partita lo ha attribuito a quel 50% di componente imponderabile sottesa ad ogni partita, sottolineando al contempo la regolarità del gol di Mauri e i continui falli dei giocatori bianconeri. La Juventus non impressiona ma porta a casa tre punti. L’Inter oggi dovrà rispondere per non dare ulteriore entusiasmo ad un ambiente che spesso viene celebrato ben al di là dei propri meriti. In fondo, per molti, l’importante è che quest’anno non vinca l’Inter.

La squadra di Mourinho dovrà quindi fare tabula rasa dell’euforia del derby . Ferma la soddisfazione per aver dominato la stracittadina, i nerazzurri devono lavorare proprio sui punti di forza palesati in questa sfida. Le potenzialità dell'Inter sono infatti emerse anche in ragione delle peculiarità del Milan. La squadra di Leonardo, per impostazione e per uomini, non ha grandi doti di pressing e, una volta esauritasi la spinta iniziale è rimasta travolta. Finalmente si vede un'Inter che oltre a vincere diverte. Pur nella consapevolezza che le prime giornate di campionato vanno prese con le molle, resta l'impressione che l'Inter, a differenza degli anni scorsi, troverà maggiori difficoltà nelle sfide con le cosiddette piccole che negli scontri diretti. Il debutto casalingo col Bari, al riguardo, deve servire da monito. La squadra di Ventura, come le altre che si presenteranno a San Siro, ha intasato tutti gli spazi impossibilitando lo sviluppo della manovra nerazzurra in attesa, come poi è avvenuto, di colpire di rimessa. Occorre, come peraltro detto dal presidente Moratti, avere più pazienza e, anche quando non si riesce a sbloccare la partita, bisogna continuare a fare il proprio calcio e non farsi prendere da autolesionistiche ansie da prestazioni.

L'Inter, sicuramente è più forte dello scorso anno sia negli uomini che per il nascituro progetto di gioco che ha lasciato inebriati nel derby. Il campionato, però, si vince battendo, e i nerazzurri lo sanno bene, le cosiddette squadre di seconda fascia anche al termine di prestazioni non esaltanti. Negli ultimi anni Ibrahimovic è stato l'icona di colui che toglie le castagne dal fuoco proprio in quel genere di partite. Orbene, pur nella consapevolezza della propria forza, la nuova Inter deve essere ben conscia che spesso occorrerà lavorare più di sciabola che di fioretto perchè il campionato in Italia spesso non viene vinto da chi esprime il miglior calcio. La cosa che comunque fa ben sperare al riguardo è che la squadra, pur rinnovata per cinque undicesimi, può contare sempre su elementi come Stankovic che possono trasmettere all'occorrenza quell'umiltà da provinciale imprescindibile per riuscire a conseguire il quinto scudetto consecutivo.
Ad ogni modo dopo la prestazione dell’Olimpico, al di là del risultato e delle modalità con cui è maturato, credo che Mourinho dormirà sonni tranquilli.

 

 


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