Keita Baldé: "Nel calcio si è esagerato, spese folli. L'Inter? Per me un periodo intenso. Con Conte, la strada è giusta"
Fonte: Gazzetta dello Sport
"Qui l’impatto del coronavirus è relativo, però mio padre e i miei fratelli sono a Barcellona, e li la situazione è brutta, e mia madre a Dakar, molto preoccupata. Se il Covid-19 arriva forte in Africa sarà una catastrofe. Dicono che il calore possa essere un deterrente contro il virus, spero abbiano ragione". Così Keita Baldé, oggi al Monaco, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Ha più tempo per pensare?
"Si, e penso che il pianeta terra si sia preso una pausa. Che a livello umanitario si è esagerato, siamo andati un po’ oltre. Magari questa situazione ci fa riflettere col cuore, e ci serve per darci una regolata e apprezzare le cose veramente importanti".
Vale anche per il calcio?
"Sì. Anche nel nostro ambiente si è esagerato. Troppi soldi, spese folli soprattutto se considerato quanto si pagava anche solo qualche anno fa per calciatori fortissimi. Anche il calcio ha bisogno di una regolata".
Il futuro?
"Difficile da prevedere. In questo momento sento tante cose, e cambiano ogni giorno. Mi sembra ci sia grande confusione. Certo è che siamo fermi da un mesetto e il calcio mi sembra lontanissimo".
E allora guardiamo indietro. Cosa dice di Inter e Lazio, le sue due squadre in Italia?
"Le vedevo bene entrambe, soprattutto la Lazio. Mi sembrava fortissima, peccato che si sia fermato tutto. È un club dove sono stato tanti anni, ce l’ho nel cuore. L'Inter era la squadra che tifavo da bambino, ho vissuto un periodo più breve ma molto intenso, ho segnato il gol che l’ha portata in Champions. Ora sono all’inizio di un cammino lungo. Non si può pensare che con l’arrivo di Conte si sistemi tutto subito. Ci vuole tempo, ma la strada è quella giusta".
Nostalgia dell’Italia?
"No, qui sto bene. Città a misura d’uomo, ottimo club, squadra rispettata, allenatore scuola Barça. Ho altri due anni di contratto e al futuro non penso. Lo dicevo prima, è ancor più vero ora".