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Kondogbia: "Il prezzo? Mai stato un problema per me. Mancini e Banega..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"Adesso mi sembra tutto più facile. Non ero abituato a questo tipo di preparazione e ne ho sofferto. Vogliamo migliorare, quindi puntiamo almeno al terzo posto". Geoffrey Kondogbia risponde così alla Gazzetta dello Sport in una lunga intervista di cui riportiamo qualche stralcio significativo.

La stagione scorsa è andata in crescendo, con un ottimo finale. Quest’anno è chiamato a fare bene fin dal principio.
"Quest’anno il mio obiettivo è quello di giocare bene tutte le partite, farlo con continuità per puntare a tornare in nazionale. Penso al Mondiale 2018 e voglio esserci. E per farlo dovrò giocare su ottimi livelli tutto l’anno con l’Inter".

Lei è stato pagato 31 milioni più bonus e aveva 22 anni: ha inciso sul rendimento?
"Quando scendevo in campo non pensavo certo a quanto ero stato pagato. Anche perché il prezzo del mio cartellino non è mai stato un problema per me".

Per settimane si è discusso del suo ruolo: ci aiuti a conoscerla meglio.
"Sono cresciuto giocando in un centrocampo a 2 davanti alla difesa sull’interno sinistro, ma posso anche giocare in una mediana a 3, sempre sulla sinistra".

Quindi il 4-2-3-1 di Roberto Mancini le calza perfettamente?
"Mi ci vedo bene, certo. Ma il calcio moderno prevede diversi sistemi di gioco. Bisogna sapersi adattare e saperlo fare in fretta".

Come si completa quindi un’Inter capace di stare in testa per quasi metà campionato?
"Si completa con il carattere, mettendone in campo durante gli allenamenti e durante le partite. E questa è una nostra responsabilità, dobbiamo essere noi a mettercene perché di qualità calcistica questa squadra è piena".

Quando ha lasciato Siviglia, è arrivato Ever Banega. Ora avrete la possibilità di giocare insieme finalmente!
"Ho davvero tanta voglia di conoscerlo e di giocare insieme. Ho visto diverse sue partite ed è un grande calciatore. Sono sempre pronto a scendere in campo accanto a gente come lui".

A Montecarlo, dove andò dopo Siviglia, è stato allenato da Claudio Ranieri. Cosa le diceva il tecnico ora campione d’Inghilterra?
"Mi diceva continuamente di essere più cattivo agonisticamente, di essere più aggressivo quando andavo a caccia di palloni e di avere più grinta nel buttarmi nello spazio".

E invece Mancini cosa le dice adesso?
"Più o meno la stessa cosa (ride, ndr). Insiste sui movimenti da fare quando siamo in possesso palla e quando non lo siamo. Insomma, il mister mi chiede di fare di più dovunque".

Se la sente di promettere qualcosa ai tifosi?
"È sempre difficile fare promesse perché la stagione è lunga, ci sono tre competizioni e le variabili sono molteplici. Però posso dire che daremo tutto per fare meglio dello scorso anno. E prometto di realizzare più di un gol visto che l’anno scorso ho segnato solo al Torino".


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