L'anti-coccodrillo, il discolo Perisic e la supercazzola di Vernydub
di Redazione FcInterNews
SOFFERENZA LOGISTICA - A essere onesti, visto il valore dell'avversario e il tipo di partita andata in onda, c'è da dire che giocatori e staff abbiano sofferto più il viaggio rispetto all'impegno in campo, dove una volta, con tanta pazienza, trovata la rete è stato tutto in discesa. Certo è che questo tipo di trasferte, in cui devi atterrare a chilometri di distanza dal luogo previsto e devi spostarti in pullman in territori la cui geopolitica ignori, te l'aspetti in Europa League, non certo in Champions League. Nonostante ciò i moldavi dello Sheriff Tiraspol stanno onorando questo loro viaggio nel calcio che conta, al punto da aver mollato solo alla quarta giornata il secondo posto del girone. Il vero sollievo per l'Inter, adesso, è che l'unica trasferta prima che si completi il calendario è a Madrid. Esattamente l'opposto di ieri: viaggio comodo, avversario scomodissimo.
L'ANTI-COCCODRILLO - Minuto 54 di Sheriff-Inter: Brozovic riceve palla al limite dell'area da Vidal, se la sposta sul sinistro, finta, ora sul destro, tiro, gol. Nerazzurri in vantaggio e scatola moldava finalmente aperta. Una giocata di grande tecnica quella del croato, che fingendo la conclusione di sinistro manda a vuoto due avversari che però restano in piedi. A volare a terra è Nicolò Barella, che intuendo le intenzioni del compagno di avventure si tuffa per liberargli la visuale e la strada. In pratica, brevetta l'anti-coccodrillo, ideato proprio da Brozo con il fine di respingere un pallone. Entrambi hanno una cosa in comune: nascono in Champions League. Perché le grandi idee meritano il miglior palcoscenico possibile.
IL DISCOLO PERISIC - Minuto 75', l'Inter conduce agevolmente 2-0 sullo Sheriff e Inzaghi ha pronti due cambi: Alexis Sanchez e Joaquin Correa sostituiranno i colleghi di reparto Lautaro Martinez ed Edin Dzeko, per un meritato riposo. Il pallone però non esce dal campo e quando ormai sono trascorsi 5 minuti l'allenatore invita Ivan Perisic, in possesso di palla all'altezza della linea del fallo laterale e quindi facilmente interpellabile, di mettere il pallone fuori. E il croato cosa fa? Tenta un dribbling che non gli riesce, indispettendo Inzaghi per la disubbidienza. Passano altri 2 minuti ed è proprio Ivan il Terribile a mettere il pallone in fallo laterale, ma in modo casuale, respingendo un cross di Bruno. Probabilmente il più infastidito dal suo atto di insubordinazione è Alexis Sanchez, che al primo pallone toccato fa subito gol. Chissà cosa si sarebbe inventato entrando qualche minuto prima...
LA SUPERCAZZOLA DI VERNYDUB - Martedì in conferenza stampa Jurji Vernydub, allenatore dello Sheriff Tiraspol, ha lanciato il guanto di sfida a Simone Inzaghi, collega dell'Inter in vista del match del giorno dopo: "Sarà una partita diversa rispetto a 15 giorni fa, abbiamo sviluppato una strategia tattica per contrastarli, dopo il match d'andata. Ci siamo preparati e siamo pronti a tutto". Parole che lasciano un misto di curiosità e preoccupazione, pensando a chissà cosa il tecnico ucraino abbia preparato per affrontare l'Inter. Poi, guardando la partita, si vede uno Sheriff persino peggiore rispetto a quello visto al Meazza: remissivo, timido, morbido sui contrasti, quasi rassegnato dopo la rete di Marcelo Brozovic. Una squadra che faticherebbe a salvarsi nel campionato di Serie A, per dirla in modo crudo. In pratica, quella di Vernydub è stata una supercazzola bella e buona.
IL RITORNO DEL GUERRIERO - La scorsa stagione era stato additato tra i principali responsabili del cammino breve e tortuoso dell'Inter in Champions League. Errori banali e prestazioni sotto tono avevano reso Arturo Vidal, colui che con la sua esperienza internazionale avrebbe dovuto guidare l'Inter in coppa, uno dei capri espiatori della terza eliminazione consecutiva nel girone. Ieri sera a Tiraspol, partito titolare, il cileno ha ripulito la sua immagine europea agli occhi dei tifosi con una prestazione vecchio stampo, da autentico guerriero: gamba allungata su ogni pallone, contrasti a palate e tantissimi palloni recuperati e riproposti. Certo, di fronte non c'era il Real Madrid ma il timido Sheriff, però la vittoria vale sempre 3, pesantissimi punti. E c'è anche la firma di Re Arturo.
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