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L'equilibrio effimero e il binario nerazzurro: la pressione del tratto identitario

di Niccolò Anfosso

La pressione di dover riscattare le sconfitte in campionato. Virtuosismo elevato alla massima potenza. L'equilibrio è da incastonarsi nei tasselli d'un puzzle da completare con il trascorrere dei minuti. Essere implacabili è il tratto identitario del centravanti. Ma quando si sprecano occasioni da gol dal rilievo elevato, poi si corre il rischio di pagarlo in termini di capitalizzazione. Talora vale la pena correrlo un pericolo: questa è la filosofia di Dionisi. La guida umile di una macchina neroverde che quest'anno ha mutato gli interpreti senza mutare l'assetto ontologico: al centro d'un progresso scandito da ordine e avanzamento del baricentro. Nulla è casuale nel suo universo. Far ruotare il pallone con tocchi rapidi e convincenti, movimenti complementari ad attaccare la profondità o venire incontro alle traiettorie. L'Inter sa ripartire infilandosi negli spazi liberi lasciati dai neroverdi.

IL TRATTO IDENTITARIO. La proporzione tutt'altro che armoniosa di chi si presenta in zona gol senza sbagliare il tiro è quasi un'attesa del predicato che folgora azione e reazione. Quella del vantaggio fa recriminare l'universo dei cuori nerazzurri per la mancata attenzione alla sensibilità passionale. Vivere nel presente con consapevolezza, forza vigorosa e dinamismo calcolato. L'infinita varietà di possibilità è il culmine del raggiungimento emotivo di una tranquillità da agguantare passo dopo passo. A togliere dal tavolo ogni parvenza di dubbio amletico ci pensa Edin Dzeko, con una doppietta che fa trascorrere ai tifosi nerazzurri un sabato diverso dopo i bocconi amari incassati dalle sconfitte con Udinese e Roma.

LA RIFLESSIONE. La cornice di un orizzonte che è lì dietro l'angolo, pronto a scoprirsi, a svelarsi. Ad essere interpretato. La gioia effimera di Davide Frattesi coincide con la filosofia della riflessione. Che attinge sul senso di una contesa che vuole essere prolungata sui binari ospiti. L'eterno dilemma tra presente e futuro: vivere e proiettarsi a quel che sarà. Mercoledì ecco la nuova proiezione europea. Il replay della sezione: "Forma catalana su pragmatismo nerazzurro". Il teatro cambia: il Camp Nou aspetta i ragazzi di Inzaghi. La Scala del Calcio sarà cornice ausiliaria.


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