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L-Factor, la forza che trascina l'Inter di Conte: Lautaro e Lukaku sempre più leader, i numeri non mentono

di Egle Patanè

'Elle' come Lautaro e Lukaku, la coppia di cui dispone Antonio Conte nel suo attacco, quell'attacco formato da quella fantastica coppia che finora ha sempre fatto parlare di sé. Una diade che sulle prime sembrava non essere complementare e che oggi appare più prolifica che mai, anche in un momento di chiara difficoltà. I due frontmen di questa Inter dovevano soltanto prendere le misure e chissà se ne prenderanno ancora, affinando sempre più un feeling che dopo due mesi non sembra affatto male. Basti pensare al cambio di rotta del Toro: se nelle prime sei giornate di campionato ha trovato una sola rete, già nel corso della partita contro la Sampdoria l'argentino ha iniziato a dare un senso diverso a questo avvio di campionato, smazzando il primo assist della stagione, per poi ingranare la marcia giusta dal match successivo, quello in casa con la Juventus, quando dal dischetto ha pareggiato la rete iniziale bianconera di Paulo Dybala. Da lì in poi, Lautaro ha trovato la rete in 4 gare consecutive, timbrando il cartellino in campionato col Sassuolo (doppietta e assist) e due volte in Champions contro il Barcellona al Camp Nou e il Borussia Dortmund a San Siro. La virgola contro il Parma è un passaggio a vuoto momentaneo, visto che Martinez ritrova la rete già al Rigamonti, dove ha messo a segno il suo settimo sigillo sin qui in stagione: 2 in Champions, 5 in campionato.

Romelu Lukaku a differenza di Lautaro ha goduto di un inizio stagionale più sprint salvo poi frenare dopo il derby: a secco per tre gare di fila in Serie A contro Lazio, Sampdoria e Juventus, non ha ancora trovato la sua prima gioia europea. Il problema alla schiena ha costretto il belga a saltare il Camp Nou, partita incastonata tra la trasferta al Ferraris e il derby d'Italia. In Champions sembra non aver ancora trovato la giusta dimensione: anche contro il Borussia Dortmund, match interposto tra le due gare di campionato contro Sassuolo e Parma, non è riuscito a tirare fuori il meglio di sé, al contrario apparendo compassato tanto da essere presto sostituito. Ciononostante, il problema Lukaku sembra essere in fase di riassorbimento non solo per una questione di gol; il numero 9 è tornato a segnare, ha messo in saccoccia due doppiette e anche a livello atletico sembra essere sulla buona strada. Dal Sassuolo in poi le prestazioni di Romelu sono state in crescendo qualitativo oltre che realizzativo e la gara di ieri sera ne è la controprova. Al di là del gol decisivo, il gigante belga si è mosso parecchio, cercava compagno e protezione del pallone e mettendosi più volte a disposizione della squadra. L'ex United contro il Brescia ha toccato 29 palloni con una percentuale di passaggi riusciti dell'81%, vinto 6 duelli aerei, tirato 3 volte fuori dallo specchio della porta.  

Fino a questo momento, il tandem LuLa ha segnato 14 reti in stagione, 11 in Serie A. Non succedeva dalla stagione 2012/13 che la squadra nerazzurra vantasse due giocatori con almeno cinque gol segnati nelle prime dieci partite di campionato: all'epoca, a dividersi questo bottino erano Diego Milito e Antonio Cassano, alfieri di un'Inter, quella di Andrea Stramaccioni, che sembrava promettere grandi cose salvo poi naufragare in balia degli infortuni e delle sconfitte a catena. Antonio Conte prega che i due possano durare a lungo e venire risparmiati il più possibile dalla malasorte, ma intanto i presupposti perché la storia possa finire in maniera differente ci sono tutti.

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