L'incredulità di Mazzarri dentro una serata storica. And the winner is...
Ha sbuffato a lungo Walter Mazzarri, nel primo ma soprattutto nel secondo tempo della sfida contro il Trapani. Mai si sarebbe aspettato di dover contare i secondi durante il recupero assegnato dall'arbitro, sperando che il pallone rimanesse il più lontano possibile dalla propria area. Eppure questa pazza Inter è riuscita a rimettere in carreggiata un avversario di serie B che si era presentato in campo dopo l'intervallo sotto di tre gol. La qualificazione è in tasca, la serenità non ancora. L'allenatore avrà molte cose da dire a chi ha giocato, perché la scusante di essere una seconda linea non giustifica un calo così palese che ha spazientito e impaurito il pubblico di San Siro, esaltando i 3 mila siciliani giunti al Meazza.
SERATA STORICA - Se per tutti i giocatori del Trapani questa sfida aveva un sapore storico, non sono stati da meno alcuni giocatori nerazzurri che quest'anno il campo lo hanno visto o dalla tribuna o dalla panchina, salvo qualche briciola raccolta alla fine dei pasti. Gente come Andreolli, Wallace e Mudingayi, più dei pubblicizzati Belfodil e Kovacic, ha atteso con ansia questa serata di inizio dicembre consapevole di poter avere un'occasione vera, non drogata dal clima di garbage time in cui è stata finora impiegata. C'è chi l'ha sfruttata e chi no, ma poco importa: difficilmente Mazzarri avrebbe cambiato idea sul loro conto, a prescindere dalla prestazione...
GRAZIE ALLAH - Lo ha atteso tanto quel momento, troppe e fastidiose le voci sul suo conto che lo vogliono lontano dall'Inter, o peggio ancora un 'pacco' recapitato direttamente da Parma di cui liberarsi al più presto. Al 40', dopo qualche errore di troppo e tanto movimento (troppo a vuoto), ecco il pallone giusto dal piede di Pereira e la volée vincente che vale il 2-0. Per Ishak Belfodil la prima rete nerazzurra ha un sapore speciale, non decide una finale di Champions ma a livello personale è la fine di una sorta di ossessione. Il ringraziamento ad Allah è significativo, perché conferma la sua religiosità ma anche la liberazione da un peso che da tanto, troppo tempo si trascinava. Probabilmente non cambierà il suo destino a gennaio (prestito ipotesi probabile), ma quanto meno è il timbro della propria presenza all'Inter.
THE WINNER IS - And the winner is: Riccardo Pinzani! Dopo 15 partite in questa stagione in cui i colleghi hanno fallito miseramente, è il fischietto classe '78 di Empoli a vincere il premio di primo arbitro ad assegnare un rigore all'Inter. Non certo uno dei fischietti più sponsorizzati (appena una presenza in serie A quest'anno, Pinzani ha avuto il coraggio di sobbarcarsi il lavoro sporco rifiutato da altri, fischiando un penalty sacrosanto in favore dei nerazzurri. Certo, si dirà, era troppo evidente l'intervento di Iunco su Guarin e sul 2-0 non avrebbe di certo alterato il punteggio, ma considerando l'andazzo di questa stagione e l'eredità lasciata dalla precedente, iscriversi al club privato dei fischietti che concedono rigore all'Inter è tanta roba. Complimenti a Riccardo Pinzani da Empoli, sperando che altri seguano il suo esempio.
GOLDEN BOY - Una menzione a parte la merita Federico Bonazzoli, che ieri ha assaporato la gioia di esordire in prima squadra ad appena 16 anni e mezzo. Un momento, l'83esimo di Inter-Trapani, che gli vale un posto d'onore nella storia dell'ultracentenario club nerazzurro: è il secondo più giovane esordiente di sempre, superato cronologicamente solo da Beppe Bergomi (che esordì in Coppa Italia a 16 anni e 38 giorni, ndr). Complimenti a questo baby virgulto che per un eccesso di frettolosità (e per l'imprecisione di Taider successivamente) non si è tolto la clamorosa soddisfazione di andare persino in gol, concludendo con un destro sporco un'azione prolungata nel cuore dell'area sicula. Forse sarebbe stato troppo per lui, che se manterrà i piedi per terra e la testa sulle spalle potrà dire la sua in ambito professionistico, si spera con i colori che lo stanno lanciando. In bocca al lupo.