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L'incubo di Stramaccioni: mancano gioco e punti. No all'esonero. E adesso...

di Riccardo Gatto

Un trend da incubo. L'Inter cade in quel di Siena e, sfruttando la sconfitta della Lazio contro il Genoa, rimane agganciata al gruppo Champions League, raggiunto adesso anche dal Milan. E l'incubo di Andrea Stramaccioni, che da quasi primo in classifica, con l'impresa allo Juventus Stadium apice della stagione nerazzurra, si ritrova adesso a cercare di rimarginare le ferite di una squadra colpita sì nell'orgoglio ieri, ma quando ormai era tardi anche per pensare ad una super rimonta. 

Preoccupante l'inversione di tendenza dell'Inter, che ha conquistato 13 punti nelle ultime 12 partite. Ma preoccupante è ancor di più il gioco espresso dalla squadra di Stramaccioni. Una netta involuzione, quasi un'implosione, rispetto a quella squadra che fino a qualche mese fa sognava di lottare per lo Scudetto. Una sconfitta, quella di ieri, che lascia l'amaro in bocca soprattutto per come è arrivata: entusiasmi frenati, consapevolezze ai calciatori e di conseguenza anche al tecnico, che si ritrova adesso a dover fare i conti con i primi scricchiolii, con le prime voci di un successore in panchina. 

Secondo La Gazzetta dello Sport però, Stramaccioni adesso non rischia. L'aria non sembra quella, a meno che non arrivino clamorosi disastri nelle prossime giornate anche perché i colpi Kovacic, Kuzmanovic, Schelotto, sono stati tutti ad hoc per l'allenatore romano. Adesso dunque sarà fondamentale ritrovare la fiducia in campo, ritrovare anche gli uomini giusti, come Milito che quando manca si sente. Nel girone d'andata il Siena rappresentò il crocevia della difesa a 4, che non venne più schierata a partire dalla successiva trasferta, in quel di Verona. Adesso, Siena deve rappresentare l'ennesima inversione di tendenza. Per non cadere negli errori nel passato e portare a termine una stagione in cui si lotta ancora per Tim Cup, Europa League e, nonostante il periodo, anche per la Champions League.  


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