L'Inter conta nel riscatto di Perisic: Flick gli ha dato fiducia e al Bayern converrebbe. L'alternativa? La solita
Tra i tanti punti interrogativi che attendono l'Inter la prossima estate, quando si dovrà impostare la nuova stagione, uno dei più sottovalutati è quello che porta il nome di Ivan Perisic. Il croato, 31 anni, oggi è in forza al Bayern Monaco, dove si è trasferito in prestito oneroso (5 milioni di euro) lo scorso agosto, con diritto di riscatto in favore dei bavaresi da 20 milioni. Un'operazione nata quasi all'improvviso, dopo l'infortunio a Leroy Sané, obiettivo per il ruolo di esterno offensivo dei tedeschi, che su suggerimento dell'allora allenatore Niko Kovac (amico e grande conoscitore delle qualità di Perisic) ha chiesto il numero 44 nerazzurro per riempire la falla. Trasferimento che ha anche levato Antonio Conte dall'imbarazzo di dover lasciare in panchina un vice campione del mondo, a suo dire inadatto al ruolo di fluidificante di fascia sinistra.
L'esonero di Kovac lo scorso 3 novembre poteva condurre a conseguenze negative nei confronti di Ivan il Terribile, fino a quel momento punto di riferimento per il Bayern con due gol e due assist e un costante impiego in campo. Con la promozione del vice Hans-Dieter Flick (che ha rinnovato fino al 2023), però, il croato ha mantenuto un ruolo centrale, aggiungendo al proprio bottino, tra Bundesliga e Champions League, altri 3 gol e ben 6 assist. Poi, il 4 febbraio, l'infortunio alla caviglia dopo uno scontro in allenamento con il nuovo acquisto Alvaro Odriozola che, complice il successivo stop dei campionati a causa dell'emergenza sanitaria globale, ha posto momentaneamente fine alla sua stagione, rimettendo in primo piano le valutazioni sul riscatto del suo cartellino.
L'ala sinistra di Spalato ha già espresso il proprio parere: vorrebbe restare in Baviera e spera che il Bayern eserciti il diritto di riscatto. In tal senso, il Ceo Karl-Heinz Rummenigge, in una recente intervista ad As, ha fatto capire come questo tipo di situazione contrattuale (giocatori attualmente in prestito) debba essere analizzata bene: "Per quanto riguarda i contratti che scadono a giugno, il mercato dovrà essere modificato. Con Perisic, Odriozola e Coutinho abbiamo tre giocatori in scadenza al 30 giugno. Nel caso in cui la stagione andasse oltre questa data, spetterebbe alla Fifa trovare una soluzione che assicuri che possano terminare il campionato con gli attuali club. In caso contrario, si falserebbe la concorrenza". Una piccola ombra sul futuro dei sopra citati, anche se il riscatto meno probabile è quello di Philippe Coutinho, non fosse altro per il costo esorbitante di 120 milioni non in linea con le prestazioni del brasiliano, che verrà rispedito al mittente.
L'Inter attende le decisioni della Fifa e dei bavaresi, convinta che il contesto economico al ribasso non permetterebbe grandi investimenti e poter mantenere in rosa un giocatore del livello di Perisic, a una cifra abbordabile, sarebbe vantaggioso per i tedeschi. Inoltre, da Milano filtra la possibilità di accordare anche uno sconto alla cifra di 20 milioni pattuita lo scorso agosto. Un'eventuale vendita anche a 15 milioni, oltre che impedire il ritorno a Milano del giocatore (non utile a Conte), garantirebbe una plusvalenza significativa per le finanze nerazzurre, visto che il 30 giugno il suo cartellino peserà a bilancio per circa 5,5 milioni. Insomma, questo riscatto potrebbe essere un vantaggio per tutte le parti in causa.
Se poi il classe 1989 non venisse riscattato e tornasse all'Inter, lo farebbe solo di passaggio visto che anche lui è consapevole di non essere nei programmi tecnici del club. Inoltre, i 4 milioni d'ingaggio reppresenterebbero un ulteriore deterrente a mantenerlo in rosa. In uno scenario del genere, Beppe Marotta e Piero Ausilio si vedrebbero costretti a cercare, con l'aiuto dell'agente Nelio Lucas, una nuova sistemazione per Perisic. Magari in Premier League, dove il diretto interessato sembrava ormai destinato nell'estate 2017, quando José Mourinho cercò in tutti i modi di convincere Ed Woodward a portare il croato al Manchester United. L'offerta al ribasso dei Red Devils e l'elogio di Luciano Spalletti trattennero l'esterno a Milano, ma non è escluso che lo Special One, suo grande estimatore, non riesca finalmente ad averlo al proprio servizio, stavolta al Tottenham. Un'opzione di riserca a cui comunque i nerazzurri non vorrebbero comunque doversi affidare.