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L'Inter fa felice il calcio italiano: si sarà meritata un po' di rispetto?

di Fabio Costantino

Ma la Germania fa davvero così paura? Le uniche che potrebbero confermarlo sono Fiorentina e Juventus, entrambe eliminate dalla Champions League per mano del Bayern Monaco, oggi la migliore espressione del calcio tedesco. Fatto sta che, complice anche l’andamento delle squadre teutoniche in Europa League, il calcio italiano rischia seriamente di perdere la quarta squadra iscritta alla Champions. Ma per fortuna, quasi all’improvviso, ecco spuntare l’Inter a salvare l’onore del calcio nostrano, seriamente bastonato dal punto di vista delle competizioni internazionali. In attesa di conoscere il verdetto di Fulham-Juventus, la squadra nerazzurra è l’unica a portare in alto il vessillo tricolore in Europa, ancora di salvataggio per evitare una pesante ricaduta sul ranking Uefa. Un paradosso, considerando che ormai da tempo immemore l’Inter venga considerata, entro i nostri confini, tutt’altro che italiana in virtù delle sue scelte di mercato esterofile. Oggi, però, è la squadra più italiana di tutte, perché rappresenta un Paese intero. Persino Galliani e Blanc si sono complimentati con i nerazzurri per la vittoria allo Stamford Bridge, alla faccia del tradizionale ‘gufaggio’ che caratterizza, celato da frasi nazionaliste poco credibili, gli impegni delle italiane in coppa.

Il ranking è sacro, tra un paio di anni qualche squadra, big comprese, potrebbero rimpiangere amaramente la perdita del quarto posto Champions, che oltre al blasone priva il nostro movimento di una bella vagonata di milioni di euro. E in Germania, dove stanno cercando di soffiarci quella posizione, ne sanno qualcosa. Meno male che c’è l’Inter, verrebbe da dire, e tutto l’ambiente nazionale ora è dalla sua parte. Situazione che stona con quanto avvenuto nel campionato italiano negli ultimi due mesi, quando le lamentele nerazzurre (giustificatissime) per qualche decisione discutibile presa, nell’ordine, da arbitri, giudice sportivo e Lega Calcio, venivano etichettate come piagnistei inaccettabili. Decisioni, che oggi, si traducono in una classifica che vede il Milan a -1, anche se il percorso di rimonta lascia alquanto perplessi. L’Inter in Europa però ha il dovere di andare avanti per tutto il Paese, ultima speranza di un movimento che oggi piange le esclusioni delle altre iscritte al maggior torneo continentale per club. A loro aveva affidato la propria immagine, fallendo.

Magari la prossima volta, se ce ne sarà l’occasione, si cercherà di andare incontro alle esigenze dell’unica squadra italiana rimasta in Champions League, evitando magari di creare scompiglio e destabilizzazione decidendo, per esempio, pesanti sanzioni disciplinari proprio alla vigilia di un match fondamentale in coppa (ogni riferimento al post Inter-Sampdoria è puramente voluto). Chissà che, d’ora in avanti, anche dentro i confini nazionali la squadra (e la società) nerazzurra non si sia guadagnata un po’ di rispetto dai vertici del nostro calcio, potendo così contare su una conclusione serena del campionato, senza ulteriori polemiche o sospetti. Nessuna gentilezza, sia ben chiaro, magari quella attenzione e coerenza che finora sono leggermente mancate. Dopotutto, per l’unica speranza italiana nell’Europa che conta, un piccolo sforzo lo si puà anche fare…


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