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L'Inter ha difficoltà nel tamponare le ripartenze. Molti i gol subiti così

di Gianluca Scudieri

Molto spesso si parla di come la solidità dell’Inter sia venuta meno nella seconda metà di stagione quando i nerazzurri sono passati dall’essere la migliore difesa del campionato alla nona peggior retroguardia della Serie A. In effetti i numeri confermano questa involuzione: sino alla gara con la Lazio avevano subito 11 reti, mentre nel 2016 in campionato ne hanno rimediate 16, ma la grossa differenza si nota se si osserva che dai 10 gol subiti dentro l’area della fine del 2015 si è passati ai 15 di questa seconda parte di stagione. C’è un dettaglio, però, che nel passaggio dal 2015 al 2016 non è cambiato: la difficoltà dell’Inter nel difendere le ripartenze avversarie.

Contro la Fiorentina e la Sampdoria all’andata sono state subite reti molto simili a quella concessa a Bacca nel derby, ma anche all’ultima firmata Vazquez nel posticipo della 28^ giornata contro il Palermo. Il refrain è sempre il solito: saltato l’esterno di fascia sfruttando l’abrivio della ripartenza il centravanti riesce a sfruttare il buco che si crea fra il centrale e il terzino del lato debole per inserirsi e, complice anche l’errata posizione del portiere, insaccare il pallone in rete. Il primo di questi gol presi in analisi è quello di Kalinic nella debacle contro la Fiorentina: saltato Perisic (finito a fare l’esterno basso dopo l’espulsione che ha condizionato il match), Miranda è costretto ad accorciare. Sul lato debole, quello senza la palla, Telles è in ritardo con la diagonale e Santon, altro centrale nell’occasione, perde il contatto con Kalinic che ha tutto lo spazio del mondo davanti a sé per battere Handanovic, colpevole di essere troppo vicino alla linea di porta (FIG 1). 

Si pensava che questo episodio potesse essere dovuto alla situazione di emergenza creata dal rosso prematuro, ma anche a Genova, contro la Sampdoria, si crea la stessa situazione. Nuovamente Telles protagonista, questa volta sul lato forte, si fa saltare in accelerazione da Pereira e Medel perde il contatto fisico con Muriel facendosi attirare troppo dal pallone: l'attaccante colombiano riesce a prendere tutto lo spazio necessario davanti a sé per insaccare alle spalle di Handanovic, nuovamente colpevole di essere troppo distante dalla zona lasciata scoperta dalla marcatura del centrale. Questi errori, commessi già quando la retroguardia era molto solida, si sono moltiplicati con la perdita di certezze ed ecco che nuovamente contro il Milan si ripresenta la medesima azione: Niang ha tutto il tempo per crossare sfruttando il ritardo in copertura del proprio uomo (Juan), Miranda non segue Bacca che parte alle sue spalle e Santon si fa cogliere impreparato. Il colombiano rossonero brucia sul tempo entrambi e Handanovic, nuovamente troppo vicino alla linea di porta e sul primo palo, si fa scavalcare dalla traiettoria del cross consentendo all’ex Siviglia di blindare il derby (FIG. 2). 

Infine si arriva al match di domenica sera. Nonostante una gara ben gestita da parte dei nerazzurri, si è concessa qualche ripartenza di troppo agli uomini di Iachini e su una di queste Rispoli salta Murillo, nell’occasione sull’esterno per coprire l’assenza di Nagatomo, e mette il pallone nel mezzo dove Miranda è attardato e D’Ambrosio, pur eseguendo una buona diagonale, perde il senso della posizione e lascia il binario centrale all’inserimento a rimorchio di Vazquez che riapre i discorsi.

Questa tipologia di gol subiti non è dovuta all’assenza di condizione dei nerazzurri, ma ad una scarsa comunicazione fra i giocatori perché è come se nessuno dei due piazzati sul lato debole chiamasse all’altro il taglio alle spalle: è fisiologico che ogni tanto si possa perdere un dribbling sull’esterno, ma non è normale che un cross ben calibrato generi sempre, o quasi, un pericolo per la retroguardia nerazzurra. Su questo deve sicuramente lavorare Mancini perché le dirette avversarie per il terzo posto, di cui due sono ancora da affrontare, sono maestre nel creare la superiorità in ripartenza sugli esterni e questi buchi centrali potrebbero portare l’Inter a subire reti pesanti in ottica qualificazione alla Champions League 2016/17.


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