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L'Inter in versione Die Hard è la conferma che arriva dalla Puglia

di Fabio Costantino
Goran Pandev ha propiziato la rimonta con un gol e un rigore procurato

Un punto meglio di niente. In poche parole si può riassumere così la serata del San Nicola per l'Inter. Che questa trasferta fosse impegnativa già si sapeva, gli uomini di Ventura finora hanno dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque. Ma a un certo punto del match sembrava che la squadra nerazzurra potesse prendere in mano le redini dell'incontro, dopo un primo tempo sofferto. Tatticamente i pugliesi sono riusciti a fare quello che a loro riesce meglio: riempire gli spazi, correre e lanciarsi sulle fasce. Alvarez ha messo a nudo le difficoltà di Cordoba ad agire da terzino, Donati ha diretto bene la sua squadra mentre Barreto è stato un pericolo costante. A questi tra 'fastidi' si è aggiunto poi un Parisi in buona serata, capace di costringere Maicon alla difensiva e sprecare, per mancanza di lucidità, una miriade di palloni in attacco.

L'inizio del secondo tempo però sembrava poter cambiare l'ndamento del match, soprattutto perché la squadra di Mou era riuscita ad alzare il baricentro e a costringere alla difensiva il Bari. Sneijder e Milito hanno avuto ottime chance, il preludio, si credeva, a una ripresa a trazione anteriore per i nerazzurri. Invece questo atteggiamento ha premiato i padroni di casa, che hanno sfruttato gli spazi concessi dal cdntrocampo nerazzurro per prendere due volte d'infilata la difesa: non è un caso se i due rigori siano nati da ripartenze, quelle che l'Inter nel primo tempo aveva concesso di rado complice un atteggiamento più prudente. Poi, sotto di due gol e con la paura della sconfitta, è venuto fuori il solito carattere dei nerazzurri, superiore anche ai contesti più ostruzionisti, quello che il giorno prima Mourinho aveva definito speciale. Due cambi e via, la squadra si è riversata disperatamente in avanti e ha raddrizzato la situazione nel giro di pochi minuti.

Certo, molto ha fatto l'1-2 trovato rapidamente a opera di Pandev, ma anche il timore di farsi rimontare che ha attanagliato il Bari da quel momento in avanti. Proprio da una palla persa, infatti, è nata l'azione del rigore di Milito, che ha pareggiato i conti e che sarebbe dovuta costare l'espulsione di Bonucci. Pressing alto e avvolgimento della difesa, queste le chiavi della rimonta nerazzurra in una serata che poteva essere ricordata con amarezza. Ci is sarebbe aspettato di più da Balotelli, quella del San Nicola sembrava la partita fatta su misura per lui. Male ancora Quaresma, chiamato incausa nel momento più difficile ma avaro di note positive così come contro il Siena. Bene, invece, il solito Sneijder, a un certo punto del match padrone isolato del centrocampo, complice anche la scarsissima vena di Muntari e il lavoro oscuro dell'inesauribile Zanetti.

Per fortuna, dal prossimo match, dovrebbero tornare giocatori importanti. Già ieri si è rivisto Cambiasso (il suo ingresso, sul 2-2, ha dato maggiore equilibrio alla squadra), Stankovic e Motta potrebbero essere della partita, consentendo a Zanetti di tornare a sinistra, sempre che Mourinho non riabiliti Santon. Ma è un discorso a parte che verrà affrontato nei prossimi giorni. Adesso è il caso di godersi un'Inter in versione die hard, anche se con qualche difetto da sistemare.


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