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L'Inter perde contro una Juventus normalissima. E' questo il guaio...

di Alessandro Cavasinni

ZARATE, OBI e 4-3-1-2. Ancora una volta Claudio Ranieri non sorprende e lo schieramento tattico è quello preannunciato. Anche gli interpreti sono quelli scontati, con Obi preferito a uno Stankovic logoro dai 90 minuti di Bergamo e Zarate in coppia con Pazzini al posto di Milito. Maicon c'è, stringe i denti e corre. Anche Antonio Conte, dopo la pretattica, manda in campo il 4-1-4-1 aspettato: Buffon e Vucinic, dati per moribondi, vanno tra gli undici.

SI PARTE FORTE, MA SEGNA MIRKO. Che sia una serataccia lo si capisce immediatamente: pronti via, Cambiasso ha una ghiotta palla, ma la sfera termina a lato. L'Inter preme, la Juve è alle corde e Maicon sembra non sentire alcun dolore. Ma le brutture dell'annata sono sempre dietro l'angolo e arriva il gol di Vucinic: Castellazzi salva su Matri, ma nulla può sul montenegrino, che castiga il suo ex tecnico.

MAICON E MARCHISO. L'Inter ci mette un po' a riprendere il bandolo della matassa, ma quando lo fa sa come far male. Zarate salta l'uomo con regolarità, Obi sguscia via, Pazzini si danna e Maicon segna. Una staffilata da posizione defilata (con deviazione di Bonucci) supera Buffon e regala all'Inter l'1-1 strameritato. I bianconeri appaiono storditi e solo la traversa li salva su incornata di Pazzini, assistito dal solito Maicon. Ma se l'annata è disgraziata un motivo ci sarà: uno-due banale al limite tra Matri e Marchisio, e il destro del mediano finisce proprio dove Castellazzi non può arrivare.

FUORI MAURO, DENTRO LUC. Le squadre riemergono dagli spogliatoi con un cambio: Ranieri inserisce Castaignos e toglie Zarate. Il tecnico tenta di riconsegnare all'assetto un equilibrio che, fatalmente, andrebbe perso con il passare dei minuti. Però, se da un lato la Juve è costretta a lanci lunghi che non portano mai a nulla, dall'altra, senza un folletto come Zarate, l'attacco risulta prevedibile e troppo statico. L'ex Feyenoord appare acerbo, seppur con ottime potenzialità, e la sua prova fotografa al meglio la serata (e diremmo la stagione) dell'Inter: vorrei, ma non posso.

CON LE OSSA ROTTE. Tra rimpalli sfortunati, sostituzioni più o meno forzate, energie da gestire e mancanza di idee, il secondo tempo si trascina fino al fischio finale. La Juve porta via i tre punti dal Meazza senza particolari meriti, ma questo non fa altro che aggravare lo stato di salute dei colori nerazzurri: si è perso con un Catania normale, con un Palermo balbettante, con un Novara neofita e con una Juventus normalissima. E l'Inter? Come sta? Guardate la classifica.


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