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La burocrazia fa slittare l'accordo coi cinesi. L'intesa resta, lo stadio...

di Alessandro Cavasinni

Nessun allarme. E' bene chiarirlo subito, perché di questi tempi c'è chi ci sguazza e non vede l'ora di tirare in ballo il nome dell'Inter in vicende poco gradevoli, che si chiamino calcioscommesse oppure mancati accordi fanotmatici.

L'accordo con il gruppo cinese per rilevare il 15% del pacchetto azionario dell'Inter è totale e le parti sono concordi su tutto. Come riferisce il Sole 24 Ore, però, la chiusura dell'affare – prevista precedentemente per il Cda del prossimo 29 ottobre – subirà uno slittamento. Slittamento dovuto non a contrasti o improvvisi dietrofront, ma solo a causa di alcuni rallentamenti di origine burocratica, come spiega oggi la Gazzetta dello Sport. “Il closing slitterà oltre l'assemblea annuale del club nerazzurro, in agenda per lunedì prossimo, a causa delle lungaggini burocratiche richieste dalle normative di Pechino per gli investimenti oltre frontiera”, spiega la Rosea.

A quanto risulta, la chiusura dell'operazione, in cui il gruppo di investitori cinesi rileverà  una quota minoritaria del club per una cifra attorno a 55 milioni, ci sarà entro Natale. Intenzioni confermatissime di continui studi di ricerca per la costruzione del nuovo stadio. La China Railway Construction, infatti, entro i primi mesi del 2013  metterà a punto una prima cernita di aree per il progetto con cui anche l'Inter, dopo la Juventus, potrà usufruire di un impianto di proprietà.

Moratti è tranquillo, l'intesa resta e con essa il progetto stadio, che darà una svolta epocale alla storia dell'Inter.


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