La coppa di tutti: da Bona a chi ha trasformato questi giovani di belle speranze
Quattro anni dopo, è ancora tripudio nerazzurro al Torneo di Viareggio, altrimenti conosciuto come Coppa Carnevale. Ma stavolta niente scherzi, perché a trionfare è stata la squadra migliore in assoluto, l’unica in grado di vincere tutte le partite disputate e quella che già si era presentata ai nastri di partenza come corazzata, frenata in stagione solo da una fase di appannamento a fine 2014.
Con il campionato momentaneamente accantonato, i ragazzi di Stefano Vecchi hanno recuperato la concentrazione e dimostrato di essere un gruppo affidabile e compatto anche nella principale competizione del calcio giovanile, alla 67esima edizione. Pur se arrivato battendo il Verona in finale, proprio allo scadere, probabilmente il settimo trionfo nerazzurro è maturato in semifinale, quando nell’acquitrino del ‘Bresciani’ di Viareggio la Roma di Alberto De Rossi, grande favorita anch’essa per la vittoria, ha rimediato una dura lezione: 0-4 e Tim Cup vendicata.
La seconda vendetta ha riguardato proprio gli scaligeri, gli unici in grado di battere l’Inter Primavera in campionato all’inizio del suo periodo più complicato. Ora è il momento della festa in casa Inter, per un trofeo che conferma la qualità del settore giovanile nerazzurro, da anni ai vertici del calcio non solo italiano. Il tutto, sotto gli occhi attenti di Roberto Mancini e Piero Ausilio, che di certo qualche annotazione avranno preso in ottica futura.
Un futuro che, per i prossimi anni, non vedrà più Federico Bonazzoli all’Inter. Il gioiello classe ’97 è stato ceduto infatti alla Sampdoria, a cui si unirà da luglio. Intanto, con grande maturità si è immerso nuovamente nel contesto dei più giovani, dopo aver partecipato con discreto impatto alle sorti della prima squadra, cui Vecchi ha lasciato Isaac Donkor e soprattutto il bomber George Puscas, miglior marcatore stagionale. Bonazzoli è stato, prevedibile, grande protagonista a Viareggio, con 5 reti che gli hanno permesso di arrivare in cima alla classifica dei marcatori e di emulare Simone Dell’Agnello nel 2011 e Mario Balotelli nel 2008, entrambi iridati da capocannoniere (7 reti). Ma non c’è solo lui dietro questo trionfo.
Il percorso della squadra è stato netto, a ogni vittoria un po’ tutti hanno dato il proprio contributo, chi più chi meno. È il gruppo, ottimamente plasmato da Vecchi ma anche da chi lavora dietro le quinte come il responsabile del settore giovanile Roberto Samaden, gli osservatori guidati da Pierluigi Casiraghi o gli allenatori che negli anni hanno indirizzato la maturazione di molti di questi calciatori. Questa coppa è anche loro. Così come è dei vari Sciacca, Dimarco, Steffè, Appiah, Rocca, Palazzi, Camara, Gyamfi, Radu e tutti i protagonisti di questo gruppo, giovani nati tra il ’96 e il ’97, alcuni ancora minorenni ma in grado di prendersi significative responsabilità.
Tutti meritano i complimenti che Roberto Mancini ha voluto inviare loro sia attraverso la tv sia vis-a-vis nello spogliatoio. Ora, iscritto ancora una volta il nome dell’Inter nell’albo d’oro della Coppa Carnevale, testa nuovamente al campionato. La stagione più dare a questi talenti in erba ancora tante soddisfazioni.