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La poliedricità è una dote preziosa, ma non bisogna abusarne troppo

di Rosario Bruno

La trasferta di Genova lascia in eredità la prima sconfitta in campionato per gli uomini di Mourinho. I tifosi nerazzurri si erano ormai abituati negli ultimi anni a passare indenni quantomeno la quasi totalità delle partite del girone di andata. Ma il calcio è bello perché non è una scienza perfetta e i nerazzurri hanno finito col lasciare a Marassi quello che avevano guadagnato, forse al di là dei propri meriti, al Sant'Elia di Cagliari. Proprio nel momento in cui l'Inter sembrava in completo controllo del match, i blucerchiati hanno colpito sfruttando al meglio l'erroraccio di Davide Santon ma, ciononostante, sembra riduttivo addossare su di lui la colpa del primo k.o. in campionato.

Con il 4-3-3 iniziale i nerazzurri erano riusciti a bloccare il gioco doriano sulle fasce. Al contempo, però, l'unica occasione della prima frazione di gioco è stata quella capitata sul sinistro di Cambiasso ben neutralizzato da Castellazzi. Il passaggio al 4-3-1-2 con gli inserimenti di Chivu e Stankovic sembrava aver dato la svolta decisiva all'incontro con l’Inter in costante pressione nella metà campo avversaria. Il gol di Pazzini è arrivato proprio dopo che gli ospiti avevano sfiorato il vantaggio con un destro volante di Eto'o servito da Milito. Ancora una volta, costretto a inseguire, Mourinho si è fatto prendere dall'ansia di risultato. Invece di lasciare in campo la squadra così come stava dominando il match ha inserito Ricardo Quaresma ridisegnando nuovamente un 4-3-3 con il quale di fatto ha consentito di difendersi meglio agli uomini di Del Neri. Le uniche occasioni sono nate da calci piazzati: la prima con il tiro di Quaresma deviato in porta da Lucio in offside. La seconda su una punizione del solito Lucio respinta con un grande intervento da Catellazzi.

C'è bisogno di maggiore lucidità in certi momenti. Dopo la prima di campionato col Bari, si finiscono col pagare ancora una volta scelte troppo precipitose che vedono suo malgrado, come protagonista involontario, il solito Ricardo Quaresma. Se l'obiettivo era quello di avere maggiori soluzioni offensive perché non inserireuna vera punta come Suazo? Tale tipo di considerazione non sarebbe mutata neanche se il gol fortuito annullato a Lucio fosse stato convalidato. La squadra ha un determinato assetto e per quanto poliedrica possa essere non può essere sconvolto continuamente nel corso di una partita. Per fare un esempio, Ciro Ferrara, giovedì sera, sotto di un gol col Genoa ha inserito Trezeguet per Amauri non sconvolgendo l'assetto di una squadra che, come l'Inter a Genova, aveva in mano il controllo del gioco. Allora, soprassedendo sull'errore di Santon o su quello eventuale del guardialinee, questa sconfitta deve servire da lezione (come sostiene Moratti) perché, anche se siamo appena alla sesta giornata, certi errori si ripetono con troppa continuità. Con il prosieguo della stagione, questo aspetto potrebbe pesare sempre più nel raggiungimento degli obiettivi.


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