.

La psicologia applicata al calcio: ecco perché Balo deve esserci a Torino

di Fabrizio Romano

"Nel calcio, chi pensa più velocemente di tutti fa la differenza": parola di Luis Figo, non uno qualunque. Da questa frase che il talento lusitano ha sempre esposto come slogan, può partire il delicato discorso che riguarda la presenza o meno di Mario Balotelli nella sfida di sabato sera all'Olimpico di Torino tra Juventus ed Inter. La situazione, attualmente, risulta abbastanza chiara: il ragazzo non è in buoni rapporti con Mourinho, il tecnico non vuole che sia sempre al centro dell'attenzione e tende a snobbarlo anche nelle interviste, ma la sua bocciatura in vista del big match contro i bianconeri, che sarebbe la seconda consecutiva dopo la tribuna inflittagli contro la Fiorentina, è stata messa in dubbio dalle assenze di Sneijder (probabile) e Quaresma (sicura). Già, se Mourinho avesse avuto a disposizione questi due uomini, probabilmente il tecnico portoghese avrebbe nuovamente relegato SuperMario in tribuna, o al massimo in panchina. "Sono il miglior psicologo sportivo, anche per Balotelli", aveva dichiarato Mou nell'ultima conferenza stampa, ma proprio in questo caso la psicologia, l'aspetto mentale potrebbe rivelarsi un'arma importantissima per Balo, per una partita dove se scendesse in campo potrebbe essere davvero un protagonista assoluto.

Nel teatro degli insulti più beceri e luridi espressi nei suoi confronti, Mario ha già messo a segno due reti in Coppa Italia (quando esplose ed incantò tutti), ed uno nello scorso campionato, quando castigò i bianconeri dopo un bel cross dalla sinistra di Muntari. Insomma, Balotelli è un pò come Ibrahimovic con una sola differenza: entrambi quando vengono fischiati ed insultati, si caricano ancor di più, ma a differenza dello svedese, Balotelli è stato capace anche di zittire più volte i supporters bianconeri. Nel suo caso, infatti, c'è palese un razzismo di fondo che lui avverte, ma riesce a sconfiggere con quei gol liberatori che gli permettono di zittire quella lurida gente che si diverte ad innervosirlo con quei cori. In più, Mario sta attraversando un buon momento di forma ed ovviamente pagherebbe oro pur di scendere in campo contro la Juventus all'Olimpico: clima rovente, tutti si aspettano una bolgia contro SuperMario, e lui pronto a castigare ancora Buffon e compagni. Un sogno che ha già realizzato tre volte, ma adesso c'è l'opportunità di arrivare a quattro, e Mourinho non deve perdere di vista questo aspetto mentale che in un ragazzo estroso come Balotelli può permettere di cambiare addirittura una partita così importante.

Adesso, dunque, sarebbe ora che lo psicologo di Setubàl decidesse di affidarsi ad un ragazzo al quale rimbomberanno per 90 minuti in testa tutti i cori, le frasi, gli sfottò ed i luridi insulti della gente juventina, che non faranno altro che caricarlo al massimo. Probabilmente, comunque, dall'inizio partirà Stankovic dietro a Milito ed Eto'o, ma la carta chiamata Balotelli non va dimenticata: speriamo che Mou sappia usarla bene, siamo fiduciosi, ma una chanche così Mario la merita...


Altre notizie