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La ricostruzione passa da Certaldo: l'Inter a Spalletti. Suning ha rotto gli indugi

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

La panchina dell'Inter a Luciano Spalletti. Dopo il 'no' di Simeone e le titubanze di Conte, Suning ha rotto gli indugi e dato l'ok per chiudere col toscano in uscita dalla Roma. Annuncio previsto già lunedì prossimo, con un triennale da 4 milioni (più bonus) a stagione. La ricostruzione nerazzurra passa da Certaldo.

Secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, Conte e Spalletti hanno da sempre avuto lo stesso peso nella testa della proprietà cinese, ormai stufa del tira e molla con l'attuale manager dei Blues. Decisivo per arrivare a Spalletti il summit di ieri tra Zhang junior, Sabatini e Ausilio, più Zhang senior in collegamento telefonico. "Il prossimo campionato dovrà riportare l’Inter nell’Europa che conta: ci sono quattro posti a disposizione, e Suning non ammetterà «distrazioni» - si legge -. Ecco perché si punta su Spalletti, maestro di tattica, amante del bel gioco e tecnico che in carriera non ha praticamente mai fallito l’ingresso in Champions League: firmò lui, nel 2004-2005, la prima clamorosa qualificazione dell’Udinese fra le grandi d’Europa. Da quando è tornato alla Roma, ha poi portato a casa 130 punti in 56 gare di campionato, alla media di 2,32 punti a partita: percorso obiettivamente straordinario; terzo l’anno scorso. Nella prima esperienza romana (iniziata nell’estate del 2005) conquistò invece tre secondi posti e una sesta piazza, dimettendosi dopo due partite (due sconfitte) nella stagione 2009-2010. Insomma, battendo domenica il Genoa, Spalletti porterebbe a quattro i secondi posti in giallorosso e chiuderebbe questo campionato a quota 87 punti: record di sempre della Roma; al momento comandano gli 85 punti del primo anno di Garcia. Pronta infine la risposta a chi considera Luciano Spalletti poco vincente, la bacheca del toscano è infatti piuttosto interessante: due coppe Italia e una Supercoppa con la Roma; quindi due campionati, una Coppa di Russia e una Supercoppa russa alla giuda dello Zenit San Pietroburgo. Si dice che non sia un mostro di simpatia, ma all’Inter di questi tempi c’è poco da ridere".


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