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La rivelazione di Paul Scholes: "Durante Euro 2000 mi fu proposto di andare all'Inter, ma lo United era già il top"

di Daniele Alfieri

Undici Premier League vinte e più di 700 presenze con la maglia del Manchester United, ma la carriera di Paul Scholes avrebbe potuto prendere un'altra via qualora il leggendario numero 8 dei Red Devils nell'estate del 2000 avesse detto di sì a una 'chiamata' inoltrata dai quartieri dell'Inter. Lo ha rivelato lo stesso Scholes durante un'intervista concessa ai microfoni di BBC Radio 5 Live, confermando quelli che erano stati i piani ben noti dell'allora presidente nerazzurro Massimo Moratti. "Non ho mai saputo di nessuna squadra che volesse acquistarmi - ha esordito Scholes -. Una volta però ricevetti la telefonata di un agente, era il vecchio agente di Bryan Robson. Mi chiamò mentre io ero ad Euro 2000 per chiedermi se fossi interessato ad andare all'Inter, ma questa è la sola e unica chiamata che ho mai avuto. Poi non ho sentito più nulla ed il manager non mi hai mai detto niente a riguardo. Stavo giocando nel club in cui ero cresciuto da ragazzino, ero un figlio del Manchester United e vincevamo in continuazione trofei. Se il manager mi avesse detto che non mi avrebbe voluto tenere più in squadra e ci fosse stato un grande club straniero pronto ad acquistarmi sarei andato via senza nessun dubbio, ma non c'è mai stato il bisogno di pensare al Barcellona, al Real Madrid o al Milan perché mi trovavo già nel più grande club del mondo. Non abbiamo vinto le Champions League che avremmo dovuto vincere, ma stavamo allo stesso livello dei club che l'hanno fatto se non eravamo addirittura i migliori".


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