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La Roma oggi come il Tottenham un anno fa: Strama, la storia si ripete?

di Alessandro Cavasinni

"In tutta franchezza, posso iniziare a constatare che oggi il Tottenham ha fatto un'ottima partita, mentre l'Inter no. Nonostante il risultato di oggi, rimango convinto delle grandi potenzialità di questo gruppo. Ovviamente questo risultato brucia; negli spogliatoi ci siamo guardati tutti negli occhi; siamo arrabbiati, delusi e anche feriti, ma questo è il calcio; è lo sport. Facciamo i complimenti al Tottenham, ora non ci resta che lavorare con la promessa che nella gara di ritorno il Tottenham troverà un'altra Inter. Questa partita così importante si è messa subito male, quando abbiamo avuto la palla del vantaggio abbiamo subito il gol. L'uno due è stato poi micidiale, ma non abbiamo attenuanti, ci scusiamo poi con i nostri sostenitori perché perdere così fa male".

Così parlò un anno fa Andrea Stramaccioni, dopo la batosta all'esordio in Next-Generation Series. In terra inglese, i giovani nerazzurri persero 7-1 contro un avversario da subito ridotto in 10 uomini. Una debacle clamorosa. Le frasi del tecnico riportate all'epoca dal nostro sito, potrebbero adagiarsi tranquillamente anche al post di Inter-Roma dell'altra sera. Basterebbe cambiare il nome dell'avversario e le dichiarazioni di Stramaccioni sarebbero in perfetta sintonia con il match del Meazza perso 3-1.

Proprio come quella Primavera, l'Inter di oggi è in fase di costruzione. Fuori da Appiano Gentile è piantato in bella mostra il cartello 'Lavori in corso' e la battuta d'arresto contro una bella Roma può rientrare nella logica delle cose.

Oggi come col Tottenham esattamente un anno fa, Stramaccioni non fa drammi e non si nasconde dietro a facili alibi. E, dato importante, non perde la fiducia della società, pronta nell'ammortizzare la caduta sia con le parole di Moratti che con quelle di Branca e Tronchetti Provera. Il progetto è nuovo e ambizioso, un passo falso – seppur parecchio fastidioso – va inquadrato nel processo di crescita fisiologico. Solo a metà campo, in tre erano praticamente nuovi; in difesa il duo Silvestre-Ranocchia è alle prime uscite; in attacco va sistemato il meccanismo di amalgama tra i vari Sneijder, Cassano, Palacio e Milito. Se a ciò aggiungiamo le fatiche di coppa e una condizione ancora da trovare, il quadro è completo.

Zero isterismi, dunque, ma solo consapevolezza delle proprie potenzialità e capacità critica di capire gli errori commessi. Poi ripartire da lì, da quanto di buono è stato fatto (perché il risultato non può intaccare totalmente un giudizio obbiettivo) e da quelle parole di un anno fa. Dal Tottenham la Primavera spiccò il volo verso l'accoppiata NGS-Scudetto, dalla Roma questa Inter vuole ripartire per crescere, imparare e far nascere un nuovo ciclo.


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