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La sfida di Mourinho: "Giocherò come sempre per vincere"

di Domenico Fabbricini

Non poteva che partire dalla super sfida di domani tra Juventus e Inter la conferenza stampa tenuta quest'oggi da José Mourinho: "Ci vanno bene due risultati su tre, è vero - ha detto - ma io scenderò in campo per vincere, come sempre. Solo la matematica potrà decidere chi vincerà lo scudetto, e a vincere è sempre la più forte, la fortuna, le variabili e gli episodi influiscono in maniera minore. Anche noi abbiamo perso dei punti in casa, quindi anche noi abbiamo fatto degli errori, se siamo davanti è perché siamo stati più bravi degli altri. Stadio ostile? Io sono prontissimo. Non sarà facile perché la Juve ha 4 grandissimi attaccanti come Iaquinta, Del Piero, Trezeguet e Amauri. Del Piero è un grandissimo, ha vinto tutto, gli è mancato solo il Pallone d'Oro. Come può migliorarsi l'Inter in Europa? Sono l'unico allenatore straniero in una serie A in cui ogni parola detta bene può essere presa male, quindi preferisco non rispondere. Non è la mia guerra. Credo inoltre che il campionato italiano non sia inferiore a quello inglese o spagnolo, qui ci sono poche differenze tra le squadre mentre negli altri campionati le squadre forti sono solo 3/4".

Si parla poi di Ibrahimovic: "Non esiste nessuna offerta clamorosa per Ibra. Anche 40-60 milioni sarebbero rifiutabili, 100 non le offrirà nessuno quindi Ibra resta con noi. Santon? Ha le potenzialità per diventare coem Facchetti, Zanetti, Bergomi. L'Inter ha avuto la volontà e la capacità economica di resistere alle offerte straniere. Balotelli? Non sono soddisfatto, è chiaro che deve migliorare, sono soddisfatto perché ha solo 18 anni, ma se tra 4 anni giocherà ancora così non sarò soddisfatto: è lontano dall'essere un giocatore completo, ma è normale". Infine Adriano: "Prima di questo episodio stava segnando nell'Inter e in Nazionale, era felice, poi la squadra lo ha frenato. La sua storia è vicina al dramma, anche se è lontana dall'essere un vero e proprio dramma. Lui è psicologicamente fragile, ma in una carriera i momenti difficili possono essere superati".


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