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La storia di Alibec: scoperta con beffa a Rafa, le difficoltà e il boom

di Fabrizio Romano
Denis Alibec impegnato nella partita della Primavera col Sassuolo

Alla scoperta di Denis Alibec. Era il luglio dello scorso anno quando l'Inter, sul proprio sito ufficiale annunciava - con grande orgoglio per la politica dei giovani - di aver comprato questo giovane attaccante rumeno classe 1991 dal Farul Costanza. Denis, all'epoca 18enne, arrivava a Milano con tante belle speranze: il primo retroscena riguarda proprio la sua scoperta, ad opera di Pierluigi Casiraghi, non l'ex allenatore dell'Under 21 ma l'osservatore dell'Inter, che dopo averlo seguito a lungo sui campi rumeni decise di portarlo in nerazzurro. L'operazione non fu semplice, perché sulle tracce del giocatore c'era il Liverpool di Rafael Benitez che era intenzionato a prenderlo, ma l'Inter ebbe la meglio e la spuntò. L'allenatore spagnolo fu beffato, ma l'ironia del destino vuole che oggi ritrova Alibec tra le sue leve offensive. Contratto per Denis fino al 2013 e partenza con la Primavera, il giocatore ha talento e si vede. La chiamata della prima squadra arriva per il ritiro invernale di Abu Dhabi: José Mourinho lo aggrega al gruppo con Stevanovic e Donati, lui è entusiasta ma quando è chiamato agli appuntamenti con i 'grandi' fa ancora fatica. E' un ragazzo timido, ma ha troppo talento per non poter esplodere. Intanto, nella Primavera si conquista gli applausi di tutti: la consacrazione arriva nella prestigiosa amichevole del 19 maggio, quando gioca la finalina per la Primavera di Champions League contro il Bayern, pre match di Madrid. Lì Denis mette a segno una doppietta, l'Inter vince 2-0 e il suo nome rimbomba nel mondo.

La nuova stagione - quella corrente - apre un discorso totalmente nuovo. Alibec deve iniziare a proporsi seriamente anche con la prima squadra, c'è Benitez in panchina che lo conosce tramite i tanti video visionati e crede in lui, tanto da portarselo dietro nella tourneé americana estiva. Ma anche l'Inter gli dà una grande iniezione di fiducia: con la cessione di Destro in prestito al Genoa, è lui a raccogliere le chiavi dell'attacco della Primavera al fianco di Simone dell'Agnello. Ebbene, Denis inizia a segnare davvero a raffica: un bomber straordinario che si guadagna la chiamata in prima squadra, storia di qualche giorni fa, date le tante assenze di casa Inter. Nei primi allenamenti - come svela Sky Sport - il ragazzo aveva avvertito qualche difficoltà, dettata ovviamente dall'emozione, ma a suo sostegno era arrivato il connazionale Cristian Chivu: tanto aiuto e un inserimento ormai completato per Alibec, ormai pronto per l'esordio. A Verona, Benitez al minuto 69' lo fa entrare al posto di Biabiany durante al disfatta nerazzurra, con l'Inter sotto 2-0 contro il Chievo, e lui si mette in mostra subito con uno splendido uno-due dettato a Samuel Eto'o e molti buoni numeri che danno un segnale importante: il rumeno si è strappato la veste della timidezza per indossare quella del talento puro, pronto a stupire tutti. Il risultato alla fine è pessimo, l'Inter perde 2-1 ma ora tutti conoscono questo nuovo, giovane campioncino in erba.

Nel post-partita, nei suoi occhi e nelle sue parole c'è però tutto l'incantesimo dell'esordio: "Non so cosa dire...", rispondeva agli amici di Inter Channel che lo sollecitavano con domande sul match. Solo "una grande felicità per l'esordio, ma tristezza per il risultato finale" e poco altro. Il ragazzo però sul campo sta crescendo, e lo ha dimostrato davanti a tutti: adesso, con l'assenza anche di Eto'o, ci sono serie possibilità di vederlo da titolare contro il Parma domenica, o comunque entrante dalla panchina. In settimana, per l'entusiasmo, Denis si è allenato a ritmi fortissimi sognando di affiancare Goran Pandev. Per adesso, dormirà nella sua stanza in questo pre-match ducale, poi sarà ilcampo a far sognare lui... ma anche gli interisti che in questo progetto giovani ci credono davvero.

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