La storia di Damião: il bomber della sabbia, ultima idea estiva dell'Inter
Brasil, Brasil. Il mercato dell'Inter sembra essersi notevolmente canalizzato verso il Sudamerica, precisamente nella terra della samba e dell'Ordem e Progresso, dove il calcio è il pane quotidiano per tutti, a partire dai bambini malfamati per finire ai più ricchi. Storie di calcio opposte, talenti completamente diversi anche per estrazione sociale, come fu per Adriano e Kakà, ad esempio. E adesso è il turno di Leandro Damião, un bomber diverso da tutti gli altri. In Brasile lo pompano all'inverosimile, con l'Internacional di Porto Alegre sta facendo gol a raffica e incantando le platee del Sudamerica intero. Eppure, anche Leandro è protagonista di una storia tutta da raccontare, perché Damião non è mai passato da scuole calcio o categorie inferiori dove maturare. Ha fatto il grande salto improvvisamente.
Leandro ama raccontare che lui è uno che "viene dalla sabbia". E' cresciuto proprio sulle spiagge, esatto, come in un film: "Proprio perché sono cresciuto sulla sabbia ho anche i numeri e le giocate, non sono soltanto alto", narra Damião. Un bomber moderno, una boa dell'attacco che sa segnare e smistare, aprire spazi e sfruttarli, fare assist e tirare giù difese intere. Tra un'onda e l'altra sulle spiagge, inizia a maturare direttamente nella prima squadra del Nós Travamos, club amatoriale di San Paolo. Quindici euro a partita, prendi e porta a casa. "Ero felice, perché per me era il massimo", racconta Damião. Leandro fa capire che è qualcosa di più di un ragazzino bravo come in Brasile ce n'è da gettarli. All'età di 19 anni, quando una carriera ad alti livelli sembrava destinata a sfumare, la telefonata che cambia la vita: squilla il telefono di papà Natalino, l'Atlético de Ibirama - società di Santa Catarina - decide di tesserarlo. E' la rampa di lancio verso la squadra B dell'Internacional di Porto Alegre, il sogno che si realizza nel 2009, con gli osservatori che si accorgono che quel ragazzotto di 187 centimetri non ha segnato 8 reti per caso, con l'Atlético. E lo portano all'Internacional. Una scommessa vinta, perché Leandro conquista la prima squadra e il posto da titolare nel giro di qualche mese.
Il ragazzo nato nella vàrzea, la pianura alluvionale, cresciuto nella sabbia e "maturato tantissimo tecnicamente" - come lui stesso assicura -, è diventato un pilastro di una delle squadre più importanti del Brasile. Portandosi dietro, sin da bambino, sempre quella stessa esultanza: il segno dei baffi (in foto, ndr), un segno di rispetto e ringraziamento proprio verso il papà Natalino, descritto da lui come un tarchiato uomo, molto riservato, con quel grosso paio di baffi che porta in giro con orgoglio. Lui ha lanciato Leandro nel calcio che conta, lui merita quel riconoscimento e quell'esultanza. E' l'esplosione di Damião, l'uomo che adesso dalla spiaggia mira all'Europa, l'ultimo, grande passo che gli manca per portare avanti una carriera da scriverci un libro.
Lo vogliono in tanti, adesso. Non vuole privarsene prima della prossima estate il presidente Giovanni Luigi, uno che i suoi gioielli se li gode finché può. L'agente di Damião sta già lavorando per portarlo nel Vecchio Continente, tanto da essersi concesso un paio di viaggi per sondare il terreno in Spagna e in Italia: il Barcellona potrebbe farci un pensierino se dovesse andar via David Villa in estate, il Tottenham lo incorona come un sogno autentico, la Juventus ci ha messo gli occhi da mesi. Ma in Brasile giurano che anche l'Inter è vigile su Leandro, grazie a Piero Ausilio che lo ha seguito da vicino proprio nelle sue spedizioni in terra verdeoro, quando ha osservato anche Juan con l'Internacional stesso. Il prezzo sta schizzando alle stelle, eppure se dovesse andar via Diego Milito o un'altra prima punta a giugno, Damião potrebbe rappresentare una soluzione veramente interessante. E' un classe 1989, con voglia di esplodere e qualità da vendere. La concorrenza e il costo complicano le cose, ma in sei mesi può cambiare tanto. "L'Inter aspetta e osserva", scrivono in Brasile. Si valuterà più avanti. Ma di una cosa siamo certi: se fosse lui l'investimento per l'estate, sarebbe sicuramente un colpo di mercato di quelli veri. Dalla sabbia alla Champions...
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