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Lautaro: "Inter sempre in crescita, l'obiettivo è alzare trofei. Thuram simile a Dzeko, deluso da Lukaku. E Inzaghi..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Dopo l'anticipazione di ieri, stamattina arrivano forti e chiare le parole di Lautaro Martinez intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il nuovo capitano nerazzurro parla in modo netto e sincero, senza troppi dribbling.

Che Inter sta nascendo?
«Crescendo, diciamo crescendo, il termine giusto è questo. Lo scorso anno abbiamo mantenuto l’asticella alta. Da tanti anni, almeno da quando sono qui io, l’Inter sta lavorando bene: si vedono i risultati, si raccolgono i trofei, con l’ultima Champions abbiamo riportato l’Inter nel posto che merita per la sua storia».

Ripensa mai a quel gol fallito il 10 giugno? Le è mai capitato di sognare quell’azione?
«Ma no, perché sono a posto con me stesso: ho fatto la scelta giusta. C’è chi dice che avrei dovuto passarla a Brozovic, chi a Lukaku. In quel secondo ho deciso così e va bene, ho rivisto tante volte i video con Guardiola già a terra... Ma non è l’unica occasione che abbiamo avuto quella sera, nella testa porto con me quanto di buono abbiamo fatto».

Sia la società sia Inzaghi hanno parlato di obiettivo scudetto. Non è un peso?
«Dal momento in cui sono diventato capitano, ho in testa la voglia di vincere il campionato e di alzare io il trofeo. Io e i miei compagni ce lo siamo detti, abbiamo lasciato l’Inter in alto, la gente si aspetta tanto da noi e noi da lì ripartiremo».

Che tipo di giocatore è Thuram? Ce lo descrive?
«Marcus è molto intelligente, sa usare bene il corpo, è anche molto tecnico. Ci serve, è un campione, ci darà una grande mano. Speriamo che capisca in fretta il modo di giocare dell’Inter e l’idea del mister, che conosca in fretta i compagni».

Come cambia il suo modo di giocare con Thuram, rispetto a Dzeko e Lukaku?
«Marcus è più simile a Edin, gli piace andare a prendersi il pallone lontano dall’area, giocare con la squadra, dialogare. Ma io mi sono sempre adattato con tutti, sia da prima sia da seconda punta».

Anche con Lukaku lo ha fatto. Il suo punto di vista sul caso?
«Ci sono rimasto male, è la verità. Anche io ho provato a chiamarlo in quei giorni di caos, non mi ha mai risposto, lo stesso ha fatto con altri miei compagni. Dopo tanti anni insieme, dopo tante cose vissute insieme, sono rimasto deluso. Per carità, è una scelta sua. Gli auguro il meglio».

Ma se lo aspettava, un comportamento simile?
«No».

Lei ha rifiutato offerte milionarie dall’Arabia: perché?
«È vero, le proposte sono arrivate. Ma sono felice all’Inter e felice a Milano, non ho motivo per cambiare, la mia famiglia la pensa come me».

In che cosa l’ha migliorata, Inzaghi?
«Mi ha fatto capire che si può lavorare e imparare anche sorridendo: è un aspetto che ti fa essere sempre positivo, anche quando i risultati non arrivano».

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