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Lautaro: "Non ho giocato il Mondiale che volevo, ma sono felice. Avrei tirato il quinto rigore in finale così"

di Christian Liotta

Bahia Blanca accoglie Lautaro Martinez. Ritorno trionfale dell'attaccante dell'Inter nella sua città natale, dove è stato accolto insieme a German Pezzella e all'arbitro Facundo Tello dalle autorità locali che lo hanno premiato con un papiro speciale con il quale è stato dichiarato 'cittadino illustre'. Il Toro ha anche parlato in conferenza stampa raccontando le emozioni vissute: "E' una sensazione unica, incredibile. Un momento che sognavo di vivere, portare la Coppa dopo 36 anni era il sogno di ogni argentino.Con le situazioni difficili che abbiamo vissuto in questo Paese, con la situazione dovuta al Covid, tante famiglie che hanno perso i parenti, il lavoro, dal nostro angolo sogniamo sempre questo. Abbiamo sognato di vincerla per far sorridere tutti gli argentini, perché siamo felici di offrire quel po' di felicità. Bisognerà festeggiare tutti i giorni sulle tavole degli argentini, noi festeggeremo il doppio questo Natale. Io l'ho vissuto questo momento e ne godrò per molto tempo. In quei momenti ti liberi da un peso che hai nel corpo, abbiamo fatto tanti sacrifici e tanto lavoro. Siamo stati lontani tanto tempo da casa, con la famiglia lontana chilometri. Forse non è stato un Mondiale come mi aspettavo, fisicamente avevo problemi alla caviglia e non stavo giocando sereno. Però ho fatto tantissimo per poter aiutare i miei compagni quando ho avuto spazio. La felicità è completa, per me, la mia famiglia e per tutta l'Argentina. Dopo la sconfitta contro l'Arabia Saudita è apparso quello che abbiamo formato insieme. Iniziare il Mondiale come abbiamo iniziato non era quello che volevamo, per come siamo arrivati. Era molto difficile pensare a una sconfitta, ma ci ha reso più forti. Da lì abbiamo giocato sei finali. Ora rimarremo nella storia e nessuno ce lo toglierà. Da quando il mister ci ha dato la possibilità di vestire la maglia, è arrivato un messaggio per noi chiaro: il gruppo prima del singolo. Bisognava mettere l'Argentina al posto che meritava . È incredibile pensare che abbiamo battuto il Brasile al Maracanà, l'Italia a Wembley e la Francia a Doha, non resta che godersela". Nelle sue parole ci sono solo elogi per Julian Alvarez, l'attaccante che ne ha preso il posto nell'undici titolare di Lionel Scaloni: "Ecco dov'è il messaggio di rimanere tutti insieme. Il gruppo è al di sopra dell'individuo. Sono arrivato con la caviglia che mi faceva molto male, lui è entrato e ha fatto tutto come volevamo. Ha disputato un ottimo Mondiale. Quando hai un partner di questo livello, ti rende migliore".

Lautaro Martinez ha poi fatto una rivelazione sul calcio di rigore decisivo segnato nel quarto di finale contro i Paesi Bassi: "Mi sentivo tranquillo, molto tranquillo. Ero molto fiducioso. Aveva deciso di calciare dall'altra parte. Più tardi, quando l'arbitro ha fischiato e ho preso la rincorsa, ho deciso di fermarmi. Ho visto che il portiere si è mosso con un secondo di anticipo e ho deciso di cambiare traiettoria. Per fortuna è andato dall'altra parte e il rigore è finito dentro. La felicità è stata doppia, abbiamo sigillato il pass per le semifinali. Quanto è successo dopo, con gli olandesi che provavano a parlarmi per stuzzicarmi, sono questioni di campo. A volte giochiamo anche con quello. In quel momento bisogna essere lucidi e calmi". Lauti ha anche confermato di essere stato indicato per calciare il quinto rigore contro la Francia, cosa non necessaria grazie al fatto che Gonzalo Montiel aveva consacrato la Seleccion campione col quarto tentativo, e ha raccontato come avrebbe preso in carico l'esecuzione con in palio i Mondiali. "Forte nel mezzo, come calciava mio padre". Arriva anche un consiglio per i più piccoli che stanno approcciando il calcio: "ha dato anche qualche consiglio per i più piccoli che stanno iniziando a giocare a calcio: "Godetevi questo sport, questo gioco, perché è la cosa più bella che ci sia. Milioni di cose possono accadere in un minuto. Sognate perché se sogniate, con voglia, con umiltà, tanto lavoro e sacrificio, con quelle cose che ci caratterizzano, è più facile realizzare quel sogno”.


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