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Lavezzi o no, all'Inter serve qualcosa in attacco. E a giugno la punta vera?

di Alessandro Cavasinni

Lavezzi sì, Lavezzi no. Il nome dell'attaccante argentino del Paris Saint-Germain torna prepotentemente a galla in queste ore di festa, complice una sua intervista in cui si fa esplicitamente il nome dell'Inter. Come nella migliore delle tradizioni, il Pocho non chiude definitivamente, lasciandosi una porticina aperta per il futuro. Immediato? Al momento, non è dato sapere. Ma resta molto complicato un eventuale trasferimento in nerazzurro già a partire da gennaio: Blanc vorrebbe trattenerlo, il Psg non intende svendere e Lavezzi stesso ci penserebbe dieci volte prima di abbandonare un ricco club in corsa per la vittoria della Champions per abbracciare una squadra fuori dalle coppe e – al momento – non qualificata per la prossima Champions. Il tutto, al netto dell'ingaggio di circa 4,5 milioni all'anno che percepisce l'ex Napoli: un ostacolo quasi insormontabile.

E, a proposito di Napoli, pare proprio che Rafa Benitez ci abbia fatto più di un pensierino al ritorno dell'ex San Lorenzo : il Psg ha chiuso la porta alla richiesta di prestito, niente amarcord azzurro. Almeno, questo è quello che si racconta da ieri.

Lavezzi o no, è evidente che all'Inter manchi qualcosa in attacco. Walter Mazzarri ha esplicitamente chiesto una seconda punta, scontata nel momento in cui si dovesse cedere Fredy Guarin. Ma la situazione del colombiano è in continua evoluzione e ora il suo trasferimento a Londra – sponda Chelsea – non pare più così scontato. C'è da chiarire lo status di Ruben Botta col Livorno, uno che ha esattamente le caratteristiche da seconda punta, ma che pure torna da un lungo stop ed è all'esordio in Italia. Difficilmente si vorrà puntare tanto su un'altra scommessa dopo quelle su Belfodil, Icardi e Milito.

Di sicuro, a giugno Erick Thohir sa che dovrà intervenire con più forza proprio nel reparto offensivo alla ricerca di una punta vera. A meno di clamorose esplosioni di Maurito in questa seconda fase di stagione, servirà un centravanti. Uno dal gol facile e in grado di tornare a riempire i cuori dei tifosi nerazzurri. Di fatto, è oltre un anno che l'Inter è orfana di un bomber, ovvero da quando Milito ebbe il problema al ginocchio col Genoa nell'ultima del 2012. Poi, a febbraio, il ritorno al gol col Chievo e il crac col Cluj. Un anno senza bomber e ora altri 5 mesi coi dubbi. Dalla prossima estate, basta indugi.


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