Le chance del Mota: Strama alla ricerca di conferme da Gargano
Il suo tifo per l’Inter è nato grazie alla Playstation. Il piccolo Walter Gargano e il nerazzurro uniti dalla stessa voglia di vincere e di non mollare mai. Ragioni che hanno portato il Mota a scegliere sempre la “squadra più forte”, nelle partite al videogame con gli amici. La realtà oggi dice che Gargano è parte integrante di quella squadra. Il joypad, stavolta, è nelle mani di Stramaccioni, che deciderà se utilizzarlo anche stasera a San Siro, sperando che la crescita maturata nelle ultime sfide abbia il suo prosieguo contro la Fiorentina.
Gargano è uno di quelli a cui gioverà il cambio di modulo, con la nuova linea a cinque di centrocampisti. La concorrenza si snellisce: Alvaro Pereira, infatti, impiegato inizialmente come mezz’ala, è stato dirottato dal tecnico sulla corsia sinistra. Per tre posti in mediana rimangono quindi il capitano, Zanetti, inamovibile eccetto sporadico turn-over, Cambiasso, Mudingayi, Guarin, il giovane Duncan e, ormai prossimi al rientro, Obi e Alvarez. L’arretramento di Ricky rispetto alla stagione passata è un’opzione tenuta in serbo da Stramaccioni, che spera di trovare già dalla fase di interdizione un regista a cui affidare le chiavi in costruzione della manovra.
Mentre Alvarez e lo stesso Obi scalpitano per tornare a riassaporare il campo, entrambi oggi in panchina, Gargano vuole continuare a giocarsi le sue chance. Secondo le ultime, il Cuchu non è al 100%, dovendo ancora smaltire le fatiche di settimana contro il Chievo, e sarebbe in ballottaggio proprio con Gargano. Partita che però ha visto il brillante exploit dell’ex napoletano. Entrato al 67’ al posto di Nagatomo, è stata la cosiddetta mossa azzeccata dell’allenatore. Presenza stabile in mezzo al campo, spezza il gioco e riparte. Infine, roba da non poco, l’assist per il 2-0 di Cassano che ha chiuso il match. E quasi si supera se fosse andato a segno nell'occasione successiva.
Un altro Gargano - è il caso di dirlo - a confronto con i timidi esordi in campionato, in cui spesso si è trovato protagonista di errori in fase di ripartenza. Una carta che Stramaccioni può scegliere di utilizzare ancora una volta nella ripresa, quando i ritmi sono destinati ad abbassarsi. Se l’ingresso di Cambiasso coincideva con il crollo contro la Roma, diverse rispetto al Cuchu sono invece le qualità del Mota. Tanta corsa e abnegazione anche in fase di non possesso. Ovviamente davanti c’è chi è provvisto di piedi 'più nobili', ma se Gargano dovesse confermare i progressi di mercoledì può diventare più che un semplice rappezzo nei nuovi meccanismi studiati e calibrati da Strama.