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Le milanesi come l'Expo: i numeri della rinascita. Inter, le certezze e i dubbi

di Lorenzo Peronaci

L’Expo di Milano ha da qualche giorno ormai chiuso i battenti. Un successo preceduto da molte critiche, dubbi e perplessità, come quelle che hanno avvolto Inter e Milan. E’ questo il parallelismo scelto da La Gazzetta dello Sport per raccontare l’ottimo momento delle due milanesi. “Il calcio milanese - si legge sulla Rosea - ha vissuto di polemiche iniziali, poi ha iniziato a produrre risultati (leggi Inter) ma senza dissipare i dubbi (leggi sempre Inter ma soprattutto Milan) per finire con il mettere d’accordo tutti. L’Inter è di nuovo in testa alla classifica, il Milan si sta presentando nei quartieri alti”.

Il simbolo della rinascita è certificato dai numeri: dopo anni nerazzurri e rossoneri sono davanti alle romane: 43 i punti delle due squadre della Madonnina, 41 quelli di Lazio e Roma. Il sorpasso proprio nello scorso weekend, “prima la vittoria a San Siro dell’Inter contro la Roma. Poi quella all’Olimpico del Milan contro la Lazio”. Se i rossoneri iniziano finalmente a convincere (terza vittoria di fila e primo successo contro una grande), l’Inter si è confermata: “vittoria con il minimo scarto, come al solito. Un leit motiv molto piacevole per Mancini. Fin quando va avanti così, massimo risultato col minimo punteggio, è grasso che cola”, l’analisi della Gazzetta.

LE CERTEZZE - Di undici gare giocate, l’Inter di Mancini ne ha vinte 7, e di queste, ben 6 per 1-0. La difesa costruita dal tecnico marchigiano “sembra il castello di Grande Inverno in Games of Thrones: inviolabile - si sbilancia il quotidiano rosa -. La coppia Miranda-Murillo è una garanzia, solo 7 gol subiti, miglior difesa della serie A, di cui 4 tutti nella stessa partita”.

… E I DUBBI - Il problema dell’Inter è lo scarso feeling con la rete. Sono solo 11, infatti, le reti messe a segno, “un bottino misero, per trovarne uno uguale bisogna andare a fondo classifica”. Pochi tiri, percentuale di realizzazione miseria (solo il 10,28%) e baricentro medio che è il più basso tra le sette sorelle. “E’ una squadra che aspetta e fa girar palla: possesso superiore al 50%, i tocchi 482, parecchi. L’Inter vince, ed è in testa anche se non gioca benissimo, non ha ancora un sistema di gioco preciso e neanche un undici tipo”.

LA DOMANDA - Se anche i più scettici devono ormai ricredersi sulla bontà di questa squadra, le domande più insistenti sono: “Ma quando l’Inter si mette a giocare e segnare davvero, dove può arrivare?”, ma soprattutto “il Mancio cambia spesso uomini e tattica perché non ha ancora certezze o perché così i suoi rivali non sapranno mai bene cosa e chi si ritroveranno davanti?”. Una cosa è certa, conclude La Gazzetta dello Sport, “l’Inter con la rosa che ha può permettersi varianti e variabili… E può soltanto migliorare”.


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