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Le sirene spagnole tornano a cantare per i campioni di Moratti

di Domenico Fabbricini

Sembrava che le sirene estere per i fuoriclasse dell’Inter (allenatore compreso) fossero svanite un paio di mesi fa, quando i relativi procuratori dichiararono che i loro assistiti sarebbero rimasti all’Inter; sensazione consolidata dopo la vittoria del tricolore da parte dei nerazzurri. E invece ad Ibrahimovic sembra tornato il mal di pancia e il Real si è fatto avanti per avere Maicon e Mourinho. Ma se gli stessi interessati hanno dichiarato di non voler lasciare l’Inter? E allora proviamo a fare un po’ di chiarezza. Partiamo dalla questione Real Madrid. Le elezioni del nuovo presidente delle merengues si avvicinano e Florentino Perez, come ogni nuovo capo che si rispetti, vuol portare almeno un grande campione in dote. Campione identificato in Maicon e magari in Mourinho (anche lui un fuoriclasse della panchina). Lo stesso Mourinho ieri sera, intervenendo su Sky, ha dichiarato che resterà all’Inter anche nella prossima stagione al 99,9%. Gli ottimisti vi hanno letto giuramento di fedeltà ai colori nerazzurri, i pessimisti si chiedono cosa voglia significare quello 0,01% di dubbio. Certo, nella vita tutto può succedere, ma c’è qualcosa di più di un fatalismo: la clausola rescissoria di 7 milioni di euro che consentirebbe allo Special One di lasciare l’Inter prima della scadenza del contratto. Il Real potrebbe ovviamente pagarla per lui e tentarlo con un ingaggio faraonico, ma Mou è un uomo d’onore e "dovrebbe" restare in nerazzurro almeno ancora una stagione per sposare il progetto Moratti e riprovare a vincere la Champions. Non a caso stanno costruendo insieme la squadra 2009/10.

Discorso simile per Maicon, anche lui ieri sera ha dichiarato di voler restare all’Inter senza riserve ("rimango al 100%”, ha detto); allora perché oggi Antonio Caliendo, suo procuratore, a FcInterNews ha dichiarato che a fine anno si vedranno e se ci sarà la necessità si parlerà con l’Inter? Perché i procuratori, chiaramente, cercando di trarre sempre il massimo per i propri assistiti, e se il Real offre 25 milioni di euro all’Inter e il doppio dell’ingaggio che percepisce attualmente al calciatore, ecco che a fine campionato Caliendo incontrerà Maicon per dirgli qualcosa del tipo “al Real ti offrono questa cifra. Cosa ne pensi?”. Se Maicon terrà fede alle sue intenzioni resterà sordo alle sirene spagnole e non ci sarà bisogno di parlare con l’Inter; se deciderà invece di valutare la proposta si vaglierà la volontà della società di privarsi di una pedina così importante. Insomma appare difficile che a un tratto le strade si dividano.

E veniamo alla questione più spinosa, il caso Ibrahimovic. Ormai è diventato un tormentone: resta o non resta? Il Barcellona sembra una tentazione forte anche se attende la finale di Champions per muoversi ufficialmente, e di certo Ibra non resterebbe indifferente di fronte a una grossa offerta dal momento che non ha mai nascosto la sua insofferenza e la voglia di nuovi stimoli (nervosismo manifestato anche nel famoso gesto alla curva durante Inter-Lazio). E allora la società si sta già muovendo per tutelarsi nel caso lo svedese decida di fare le valigie: Branca ieri avrebbe incontrato i procuratori di Tevez, in rottura con il Manchester United e potenziale valida alternativa lì davanti; ma si sta facendo un sondaggio anche con Adebayor, anche lui dato in partenza, pur sapendo che bisognerebbe battere la concorrenza di Milan e Chelsea che offrono 27 milioni di euro per il togolese. E non è escluso che in futuro vengano effettuati nuovi sondaggi, in attesa di svelare una volta per tutte il valzer delle punte.

Un’ultima riflessione, prendendo spunto anche dal pensiero dei tanti tifosi che ci scrivono: perché Moratti non esce allo scoperto come fanno altri (per esempio Berlusconi sul caso Kakà), blindando una volta per tutte i suoi gioielli? Probabilmente perché il presidente è uno che parla una volta per tutte, e se ha già detto una volta che Maicon, Ibra e Mourinho restano, non capisce perché dover ripetere lo stesso concetto più volte.
 


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