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Leo cerca di risolvere il problema: la difesa adesso diventa collettiva

di Alberto Casavecchia

Nonostante un tifoso ad Appiano gli abbia gridato di continuare sulla strada del calcio offensivo e fantasioso, Leonardo ha capito che deve lavorare maggiormente sui meccanismi difensivi. Non è un problema di reparto: infatti, presi individualmente, i difensori nerazzurri sono tra i migliori al mondo. Avere in squadra gente come Samuel, Lucio, Chivu e Ranocchia è roba per pochi. Questi uomini non possono essere diventati inadatti in pochi mesi. C’è un problema alla radice, un problema collettivo, un problema di fase difensiva. I numeri parlano chiaro: i gol incassati da Leonardo sono 21 in 16 partite di campionato, con una media di 1,31 a gara, mentre in Champions, in sole tre gare il brasiliano ha visto la rete gonfiarsi 11 volte, su 19 totali.

Il problema è dunque di tipo collettivo: nel derby e nella partita di martedì in coppa, abbiamo visto una squadra poco votata al sacrificio, ai rientri. La mancata collaborazione tra i reparti ha messo in estrema difficoltà i singoli difensori, che dietro sono rimasti sommersi dall’onda tedesca. Se si può dire che il pareggio di Matip è frutto di un’azione rocambolesca, gli altri gol palesano mancate chiusure in diagonale. Lo Schalke presentava sempre un esterno libero pronto al cross basso, o alla palla in verticale. La squadra per poter difendere deve essere corta e compatta, come lo era lo scorso anno, e non spezzata in due tronconi.

Leonardo, da persona intelligente e colta quale è, sembra aver capito la lezione dell’osare troppo, soprattutto in partite decisive come il derby, partite che in Italia si vincono grazie a una preparazione tattica non indifferente (Mourinho docet) e soprattutto quelle di Champions, dove non prendere gol in casa è importante, forse più che segnarli. La sfida al Chievo arriva provvidenziale per testare questi nuovi meccanismi. Poi sarà tempo di Mission: Impossible a Gelsenikirchen: se i nerazzurri saranno bravi a non prendere gol, ci sono delle minime speranze. L’Inter di Leo, infatti, non ha mai avuto il problema di gonfiare la rete.
 


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