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Leo, il life coach che serviva: ora l'Inter è padrona del suo destino

di Fabio Costantino

Alzi le mani chi, a fine dicembre, poteva immaginare che un’Inter distante 13 punti dal Milan, oggi, alla 30esima di campionato e con un derby da giocare, potesse essere a portata di sorpasso in vetta alla graduatoria. Neanche il più ingenuo degli ottimisti avrebbe scommesso un euro su tale rimonta, nonostante l’arrivo di Leonardo e della sua carica positiva. Invece oggi possiamo prendere atto di un campionato totalmente aperto, che il Milan non è stato in grado di uccidere e che l’Inter ha ripreso per i capelli, al punto da assicurargli un esito tutto da scrivere. E non dimentichiamo il Napoli, che nell’ombra è pronto ad approfittare della sfida fratricida tra le milanesi. Demerito rossonero senza ombra di dubbio, ma grandissimi meriti vanno ascritti a Leonardo, che da buon ex è totalmente intenzionato a concretizzare la più assurda delle zingarate.

Il bilancio dell’esperienza nerazzurra del tecnico brasiliano è impressionante: tra campionato e coppe ben 15 vittorie in 19 partite, 8 successi su 8 in campionato a San Siro e 11 punti recuperati al Milan nel giro di 15 partite. Inoltre, la media gol è eccezionale: 2,21 a partita, frutto del 4-2-fantasia di cui l’allenatore è convinto fautore. Nelle sue dichiarazioni a volte trasmette simpatia quando all’analisi prettamente tecnico-tattica preferisce anteporre concetti come squadra, cuore, empatia, ottimismo. Quasi fosse più un life coach che un allenatore. In effetti il modo in cui ha resuscitato un gruppo dato per defunto ha del miracoloso. Sin dal suo arrivo ad Appiano Gentile Leo sapeva che quei campioni non potevano essere ormai finiti, che avevano ancora tanto da dare e necessitavano solo dei giusti stimoli. Lui ha trovato le chiavi per far scattare la scintille e, grazie anche al supporto della società che gli ha regalato quattro innesti fondamentali, sta svolgendo un lavoro egregio, da applausi. Non è dato sapere cosa accadrà nelle ultime 8 giornate di campionato, ma quello che conta è che l’Inter sia nuovamente lì, nelle posizioni alte della classifica, pronta a giocarsi le sue carte.

Un dato statistico, per quanto paradossale, sottolinea l’impatto dell’allenatore ex Milan sulle sorti dell’Inter: se la squadra nerazzurra riuscisse a vincere le ultime 8 partite di campionato, si laureerebbe campione d’Italia per la sesta volta consecutiva. Ovviamente auspicare un ruolino di marcia talmente perfetto è molto ottimistico, di ostacoli sul cammino nerazzurro (ma non solo) ce ne sono ancora molti. Ma il dato sottolinea quanto oggi l’Inter sia padrona del proprio destino, a partire dalla sera del 2 aprile. Un privilegio che nessuno si sarebbe aspettato appena tre mesi fa e che oggi è pura realtà. Il tutto, senza dimenticare che i nerazzurri sono ai quarti di Champions League e possono guardare positivamente al prosieguo della competizione di cui detengono il titolo. Anche questo è un miracolo leonardiano, frutto di cuore, ottimismo ed empatia, gli ingredienti di cui questi campioni avevano bisogno.


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Domenica 15 dicembre