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Leonardo-Psg, i motivi dell'addio. Milano e l'Inter lo aspettano, due anni fa...

di Christian Liotta
Fonte: France Football - Traduzione FcInterNews.it

Perché è uno che ha nel sangue la voglia di viaggiare. Perché non sopporta i metodi di gestione degli emiri del Qatar, i boss del Paris Saint Germain. E soprattutto, perché sa già che la sua vita non sarà a Parigi, ma a Milano. Questi, in buona sostanza, i tre indizi che fanno la prova schiacciante: tra Leonardo e il Paris Saint-Germain l'amore è praticamente finito, anzi si può dire che non sia mai sbocciato. Nel reportage di cui vi abbiamo accennato questa mattina, sostiene France Football nell'edizione di questa settimana che dietro i suoi consueti sorrisi ci sono parole e azioni discordanti, come le buone parole verso Kombouare alle quali ha fatto seguito la chiamata come allenatore di Carlo Ancelotti.

Chi è Leonardo, si chiede France Football? Laura Bandinelli, giornalista de La Stampa, risponde a questa domanda così: "E' un uomo che ha il coraggio di dire quello che pensa. E' stato in grado di ribellarsi addirittura a Silvio Berlusconi. E' anche un cittadino del mondo, uno che non ha amici giornalisti perché il suo scopo è quello di trattare tutti alla stessa maniera, per non scatenare gelosie. Ed è anche uno che ha nell'indecisione un tratto caratteristico: il lunedì pensa una cosa e magari giovedì ne pensa un'altra. Ma non per istinto, è solo perché vuole analizzare al meglio ogni situazione". Mentre Mino Raiola lo difende: "L'affidabilità di una persona non si dovrebbe basare sul tempo trascorso in un luogo, ma stabilendo se questa persona ha dato o no il 100%. Leonardo ha costruito un Psg che meritava di essere tra le prime quattro della Champions League, quindi per me ha ragione".

E forse è proprio per questo motivo che Leonardo sta seriamente meditando l'addio, secondo la nota e autorevole rivista: a Leo, infatti, non starebbero bene troppe cose del Paris Saint-Germain. Si lamenta del Parco dei Principi, vecchio e inadatto; si lamenta degli allenatori e degli arbitri; si lamenta soprattutto dei metodi gestionali dei qatarioti, che gli hanno rinfacciato diversi errori e si sono lamentati del fatto che un club che spende 250 milioni di euro sul mercato in due anni perda ancora con club come l'Evian Thonon Gaillard. E per lui, che ama agire in totale libertà, la pressione dei qatarioti è francamente troppo. Senza contare anche certe dichiarazioni del tifoso illustre, Nicolas Sarkozy, ex presidente della Repubblica, che ha auspicato un Psg dalla guida più autarchica (più 'Wengeriana'), in stile sciovinismo andante. "Leonardo è uno che si innamora troppo facilmente, ma quando vede che le cose non vanno, cerca sempre una via d'uscita. Se vede degli ostacoli nel suo lavoro, se non sente libero di agire, lascia", sostiene ancora la Bandinelli.

E allora, ecco serviti i motivi dell'addio. Addio che porterebbe Leonardo verso una meta ben precisa, Milano. Città che adora come adora l'Inter; club nel quale Leo è stato talmente bene al punto che, si legge sulla rivista, nel momento della risoluzione del contratto dell'estate 2011 ha cercato di strappare le condizioni più favorevoli, come se avesse già la certezza di tornare lì un giorno. A Milano, poi, si sposerà con la giornalista di Sky Sport Anna Billò, cui la dichiarazione è stata fatta nel giorno del sorteggio dei quarti di Champions in diretta tv. Quel giorno Parigi e il Psg sembravano già lontani dalla mente di Leonardo: brasiliano con Milano nel cuore, brasiliano che un giorno nemmeno troppo lontano potrebbe tornare a sposare anche la causa nerazzurra...

 


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