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L’involuzione di Brozovic: da pilastro a sacrificio di mercato. E la clausola...

di Redazione FcInterNews.it

C’era una volta il “vero” Marcelo Brozovic, quel giocatore così cruciale e determinante, tanto umile quanto intoccabile, sul quale ricadeva la fiducia e la speranza in ottica futura dell’intero popolo nerazzurro. C’era una volta l’Inter che contava su di lui, sulle sue qualità e sulla sua grande leadership in mezzo al campo che lo contraddistingueva ogni volta che calcava il terreno di gioco. Ma di quel giocatore raffinato e per certi versi essenziale alla causa della Beneamata, ora non c’è più alcuna traccia. Non che le doti del croato siano finite in secondo piano, anzi, quando è stato in forma il centrocampista ha dimostrato di avere un repertorio all’altezza della maglia nerazzurra. Ma la mancanza di continuità ha fatto sì che il numero 77 interista risuonasse come uno dei volti più negativi della percorso stagionale del Biscione. E il suo potenziale non ha avuto più modo di manifestarsi sul campo.

EPIC FLOP Una delle poche note positive del suo campionato è una doppietta rifilata nel match d’andata al Genoa, prossimo avversario della squadra di Pioli, quando il match finì 2-0 in favore dei meneghini e la gara (che diede il via alla striscia di sette vittorie consecutive) fu decisa proprio dall’uno-due lampante di Brozovic. Per il resto, un amaro mix di difficoltà tecniche e rendimento al di sotto le attese per il croato: continue incomprensioni con l’ex-tecnico Frank de Boer, prove deludenti in seguito all’arrivo di Pioli. Con la sua vita extra-calcistica che è finita spesso e volentieri per macchiare il suo rapporto con i tifosi. Se a questo viene aggiunto anche un atteggiamento in campo talvolta indisponente, il quadro della situazione risulta allarmante. A maggior ragione per come la sua avventura nerazzurra era cominciata.

ERRORI DECISIVI – È stata una stagione tutt’altro che rosea per il croato, a partire già dall’avvio di campionato: dapprima fuori rosa per motivi disciplinari, in seguito reintegrato in gruppo, successivamente panchinaro fisso dell’Inter di de Boer. Protagonista delle delusioni europee contro l’Hapoel Beer Sheva (nelle quali non dimostra di meritare un maggiore minutaggio), viene accantonato dall’allenatore olandese che lo ripropone dall’inizio soltanto in Europa League. Con l’arrivo di Pioli la musica cambia, ma solo per quel che riguarda le opportunità a disposizione: Brozovic, infatti, continua a non rendere al top. E non riesce a rifarsi neanche nella seconda parte di stagione: male nella gara contro la Roma, viene riproposto nell’undici titolare in Inter-Sampdoria, dove il suo ingenuo fallo di mano regala il rigore da cui ne scaturisce la vittoria blucerchiata e dà il via libera alla crisi nerazzurra. Anche la prova contro il Napoli non ha del tutto convinto: alla squadra di Pioli è mancato il filtro a centrocampo e non è riuscita di conseguenza a ripartire in contropiede, schiacciandosi nella propria trequarti campo e permettendo in questo modo ai partenopei di collezionare numerose palle-gol.

FUTURO – E anche la dirigenza comincia ad interrogarsi su questo calo di rendimento dell’ex-Dinamo Zagabria, che al momento sembra essere l’indiziato numero uno a fare le valigie a giugno. L’Inter, infatti, ha bisogno di un grande sacrificio a centrocampo per poter arrivare a un top-player (Nainggolan l’obiettivo, Verratti il sogno) e lo stesso Brozovic potrebbe fruttare una grande plusvalenza nella cassa nerazzurra. La clausola rescissoria del croato – come stabilito dall’incontro tra il club meneghino e l’entourage del giocatore – è di 50 milioni di euro. Cifra per la quale difficilmente arriverà un’offerta, ma tra il suo rendimento altalenante e la necessità di vendere un big, la probabilità che il centrocampista possa lasciare Appiano nel corso della prossima finestra di calciomercato è comunque tutt’altro che remota.

Andrea Pontone


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