Lorenzo Tassi per l'Inter, un talento da maneggiare con prudenza
“E’ il nuovo Roberto Baggio”. Così Luigi Corioni, presidente del Brescia, ha presentato qualche tempo fa al pubblico un ragazzo classe 1995, ritenuto dagli addetti ai lavori il gioiellino più sfavillante del vivaio delle Rondinelle al punto che, secondo una ‘leggenda metropolitana’ mai confermata già due anni fa il Milan, nel tentativo di strapparlo alla compagine biancoblu mise sul tavolo un’offerta di ben cinque milioni, che però il Brescia rifiutò. Due anni e un gettone in Serie A dopo, Lorenzo Tassi, nato a Bovezzo, profonda Val Trompia, il 12 febbraio di sedici anni fa, professione trequartista, ritenuto all’unanimità il giocatore più promettente della sua annata, compie il grande salto ma nella Milano nerazzurra: l’Inter, infatti, è riuscita a coronare un inseguimento durato diverso tempo, acquistando, ad un costo decisamente inferiore rispetto a quello ‘presunto’ fatto per il Milan, appena due milioni, la metà del cartellino di questo giovane talento, che rimpolperà da subito la Primavera di Andrea Stramaccioni.
“E’ il nuovo Roberto Baggio”, dicevamo. Un paragone pesante, quello fatto a suo tempo da Corioni tra il giovane Lorenzo e la leggenda del calcio italiano; paragone ingombrante che, per alcuni appassionati, può addirittura diventare irritante, visto e considerato che non sono rari gli esempi di giocatori descritti in gioventù come delle stelle potenziali e che poi si sono smarriti per strada. Corioni avrà indubbiamente avuto le sue ragioni a scomodare un termine di paragone così massiccio, però è giusto andarci con cautela, visto che Tassi è ancora un giocatore che deve seguire un percorso di crescita lungo e caricarlo di troppe pressioni già adesso. Giustissimo usare la dovuta cautela nei suoi confronti, ma questo non vuol dire rendere giusto merito alle qualità sin qui dimostrate dal ragazzo, al quale, lo scorso 23 maggio, Giuseppe Iachini ha voluto concedere l’onore del debutto in Serie A, rilevando il più esperto Antonio Filippini nell’ultimo match di campionato con la Fiorentina.
Tassi ha saputo bruciare le tappe, scalando in fretta e furia le selezioni giovanili del Brescia fino all’arrivo nella Primavera a nemmeno 15 anni compiuti, con tanto di gol decisivo al debutto con la compagine di Saurini nella prima gara di campionato contro l’AlbinoLeffe. Tutti, a partire dai commissari tecnici delle Nazionali, Massimo Piscedda in primis, sono rimasti ammaliati dal modo in cui questo giovane trequartista tratta il pallone riesce a servire ai compagni del reparto d’attacco assist al contagiri. Anche con la maglia azzurra, nello specifico nel Torneo Bannikov di Kiev, il debutto è stato dirompente: anche qui, gol decisivo per la vittoria dei ragazzi dell’Under 16 di Francesco Rocca contro la Serbia nel giugno del 2010.
Velocità e pericolosità costante in fase offensiva, unite a una maturità inusitata per la sua età, anche negli atteggiamenti e nel suo modo di approcciarsi a questa fase così travolgente della sua giovane carriera, sono i punti di forza del nuovo prezioso tassello che andrà ad arricchire le giovanili nerazzurre. Tassi che ha commosso Brescia nel giorno del suo debutto nella massima serie, debutto che ha dedicato al padre scomparso tre anni fa, al quale ha dedicato una frase che riassume molto del carattere di Lorenzo: "Lui non c'è più, ma è stato lui che mi ha tramesso i geni che fanno di me un calciatore". Accogliamo quindi all'Inter questo brillante giovanotto, con una raccomandazione: lasciamolo crescere ancora…