Lotito su Faraoni-Pandev: "L'Inter non rispetta i patti!", poi 'minaccia'
Prima Pandev, poi Faraoni. Per poco, anche Ledesma. Claudio Lotito non riesce proprio a mettersi alle spalle il rancore nei confronti dell’Inter, ‘rea’ di avergli soffiato il macedone lo scorso gennaio, e il baby difensore pochi giorni fa. Il tutto, senza che Massimo Moratti versasse un centesimo nelle casse della Lazio. Il presidente della Lazio, commentando la decisione di Faraoni, ha evidenziato un profondo astio nei confronti della dirigenza nerazzurra, anche se non l’ha mai nominata: “il ragazzo ha fatto una scelta, non ha voluto accettare di rimanere qui. Piuttosto, dovrebbe preoccuparsi chi non ha rispettato un gentlemen agreement, e mi riferisco alle società che pensano di aver risolto i problemi e non sanno che la Lazio si farà valere nelle sedi opportune”. Un evidente riferimento allo ‘scippo’ di Pandev, che liberato (legalmente, con tanto di sentenza da parte di un tribunale) dal contratto con i biancocelesti è fuggito da Roma per andare all’Inter, a parametro zero. Stesso percorso che recentemente ha intrapreso Faraoni, ‘costretto a lasciare la Lazio “perché – ha spiegato – qui non c’è un progetto per i giovani”, che invece troverà ad Appiano Gentile.
Chissà come si sentirebbe oggi Lotito, poi, se lo stesso Tribunale che ha cancellato il contratto tra Pandev e la Lazio (il macedone ha vinto una causa per mobbing) avesse fatto altrettanto con Ledesma, anche lui emarginato dal gruppo per molti mesi prima di un reintegro ad hoc che gli ha fatto perdere la causa. Oggi l’argentino, a lungo nelle mire nerazzurre (Moratti a gennaio aveva anche offerto 6 milioni per non ritrovarsi a commettere un altro ‘furto’ a parametro zero), è ancora della lazio fino al 2011, ma non riesce a trovare un accordo per il prolungamento e potrebbe fuggire tra un anno senza che i biancocelesti incassino nulla. Ennesima riprova di una gestione, da parte di Lotito, a dir poco discutibile, basata più sull’orgoglio (si spiega così il ricorso alle vie legali) che su una strategia mirata delle finanze e delle risorse umane. L’unica colpa dell’Inter è aver approfittato di questi errori societari per rinforzare il proprio organico, come qualunque club avrebbe fatto, ma il presidente della Lazio dimentica che Moratti più volte gli ha teso la mano per non arrivare a tanto (offrendogli un’equa contropartita economica, sempre rifiutata).
Insomma, quanto accaduto da gennaio a oggi è la naturale conseguenza dell’ostruzionismo laziale, pagato a caro prezzo con la perdita di due giocatori la cui cessione avrebbe dato ossigeno alle proprie finanze. Ledesma è un altro esempio della scarsa disponibilità della dirigenza capitolina ad affrontare con diplomazia determinate situazioni. Non sarebbe una sorpresa se anche l’argentino facesse le valigie e se ne andasse senza far fruttare un euro. Il rapporto di gelo tra lazio e Inter è un limite difficile da superare e influenza pesantemente la trattativa per Kolarov, il quale sembrava destinato all’Inter e oggi non sa in quale squadra giocherà la prossima stagione. Di certo, se ne andrà da Roma, ma Manchester City e Real Madrid non sembrano ancora del tutto convinti a versare i 20 milioni chiesti da Lotito. Cifra elevatissima per un esterno sinistro che ha ancora tanto da dimostrare e che solo due anni fa era stato acquistato per meno di un milione di euro.
A queste cifre Moratti neanche alza la cornetta del telefono, e comunque sarebbe un gesto inutile considerato l’astio nei suoi confronti proveniente dai vertici del club biancoceleste. Inoltre, le profezie con cui Lotito ha chiuso il discorso durante l’intervista con Gr Parlamento suonano in modo stonato: “Comunque, è un dato di fatto, i giocatori che sono andati via dalla Lazio, hanno fatto una brutta fine". La risposta la affidiamo al ‘triplettista’ Goran Pandev…