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Lukaku: "Devi saper lavorare per la squadra, con umiltà. All'Inter hanno capito che tipo di giocatore sono"

di Stefano Bertocchi

Dopo le anticipazioni di questa mattina, arrivano altri stralci dell'intevista rilasciata da Romelu Lukaku a France Football e in uscita domani. “A volte devi saper lavorare per la squadra, in tutta umiltà, senza necessariamente coglierne direttamente i frutti, soprattutto quando senti che non è il tuo giorno - racconta il belga -. Quanto agli osservatori, credo che ormai quasi tutti percepiscano questa mia intelligenza nel gioco e questo mi rende davvero super felice (...). Ancora una volta, le persone si stanno rendendo conto che quando gioco penso, cercando di sincronizzarmi con il resto della squadra: è fantastico. Qui a Milano l'hanno capito tutti, che fossero i tifosi o i giocatori. Devo anche ringraziare i miei compagni di squadra, che hanno saputo identificare che tipo di giocatore fossi".

"In Italia la vittoria viene prima di tutto - continua Big Rom -. C'è una grande differenza nell'approccio delle partite tra qui e l'Inghilterra. Mi concentro su quello che devo fare perché i due campionati non sono uguali. Tatticamente, per quanto riguarda il mio posizionamento e i miei movimenti, non devo sbagliarmi. Mai. Negli ultimi cinque mesi sono stato uno dei migliori 5 attaccanti, sì! Potrebbero esserci giocatori che hanno segnato più goal ma ... (ci pensa e poi racconta il numero di gol che ha segnato di recente, ndr). No, no, anche 5 va bene. Non voglio dare la classifica, ma io sono uno di loro (ride, puntando le dita della mano sinistra una per una, ndr)". 

"Nel mio ruolo devi capire, prendere informazioni - racconta ancora il bomber dell'Inter -. Molti giocatori guardano la palla quando accelerano, io la spingo relativamente lontano per poter osservare cosa sta succedendo intorno. Le partite contro Brasile e Giappone all'ultima Coppa del Mondo sono un buon esempio di queste situazioni. Contro i brasiliani (vittoria per 2-1 nei quarti, ndr), faccio scivolare la palla a Kevin De Bruyne perché vedo che Marcelo sta facendo marcia indietro ed è sbilanciato. È alle calcagna, so che è morto! Contro il Giappone (vittoria per 3-2 agli ottavi, ndr) tutto avviene senza palla, ma è lo stesso discorso. Devo liberare lo spazio per Meunier e far scorrere il pallone per Chadlli. Tutto dipende dal fatto che tu sia in grado o meno di capire il gioco".

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