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Lukaku: "Il ritorno all'Inter, il rapporto con Inzaghi, lo Scudetto e l'amicizia con Dimarco: vi dico tutto"

di Redazione FcInterNews.it

A un anno di distanza dalla famosa intervista che segnò l’inizio del suo riavvicinamento all’Inter, con le scuse ai tifosi e l’ammissione di voler prima o poi tornare a Milano, Romelu Lukaku torna a parlare ai microfoni di Sky Sport. Tanti gli argomenti affrontati da Big Rom nell’anno del suo ritorno in nerazzurro, che fin qui non è andato secondo le aspettative visti i diversi guai fisici.

Come stai?
“Sto molto bene, abbiamo fatto un ottimo lavoro con la squadra, il mister e i preparatori. La squadra deve continuare a lavorare e prepararsi bene per la sfida contro il Napoli”.

Lo scorso anno in questo periodo dicesti di voler tornare all’Inter.
“C’è soddisfazione per essere tornato, tanta. Sono felice di essere tornato, non voglio però parlare tanto fuori dal campo. Sto lavorando forte con i preparatori e con la squadra, ora devo rispondere in campo”.

Come hai vissuto il periodo in cui la trattativa stava diventando calda? Quando hai saputo che saresti tornato a Milano?
“Quando ero in Nazionale, qualche giorno prima, ho parlato col proprietario del Chelsea. Abbiamo avuto una bella conversazione e gli ho detto tutto, la mia relazione con l’allenatore che c’era all’epoca al Chelsea. Gli ho detto che volevo tornare all’Inter e lui mi ha aperto la porta. Poi ho iniziato a parlare con l’Inter e da lì la trattativa è andata veloce, poi il mio avvocato si è occupato dei dettagli”.

Ti ricordi il momento del tuo arrivo a Milano?
“Ero stanco, avevo fatto le vacanze ed ero arrivato subito qui. Ero nervoso, ma alla fine io devo fare di tutto per aiutare la squadra. L’Inter mi ha dato l’opportunità di cui avevo bisogno nella mia carriera, adesso voglio fare qualcosa di importante con questa squadra”.

Il tuo rapporto con Jay-Z?
“Lui è stata la prima persona che mi ha chiamato dopo la vittoria dello Scudetto, abbiamo passato un bel momento insieme a New York, ha spinto molto anche lui perché tornassi qui. A lui piace molto il calcio, segue l’Inter, è una grandissima persona”.

Le persone più importanti nei momenti difficili?
“Mia madre e mio figlio oltre ovviamente ai membri di ROC Nations”.

Come hai ritrovato lo spogliatoio?
“Benissimo, ora devo arrivare al top dal punto di vista mentale perché gli avversari adesso mi attaccano subito. Il gruppo è competitivo, siamo molto amici ed è una cosa unica nel calcio. Siamo cresciuti insieme ed è una bella cosa”.

Il gol contro il Lecce?
“Ho pensato “E uno… ora devo fare il secondo”. Io mi ricordo anche il gol di Denzel e come abbiamo esultato tutti insieme, il gol di Dumfries ci ha portati a vincere la partita, siamo andati tutti ad esultare con lui e lì si vede che la squadra è unita”.

Qual è stata l’emozione più forte dopo il tuo ritorno?
“Il ritorno a San Siro ma anche quando sono rientrato in Champions contro il Plzen, ho visto come tutti hanno esultato per il mio gol. È stato davvero un momento bellissimo, ho visto l’amore dei tifosi che sono veramente speciali, i migliori al mondo. Anche se siamo in difficoltà ci supportano sempre. Pensavo fossero arrabbiati ancora con me. Ho parlato con i dirigenti, a loro ho detto la verità sul perché sono andato via. Spero di rimanere anche nel futuro, per me l’Inter vale tutto”.

Quando hai segnato contro il Viktoria Plzen hai chiesto scusa.
“Prima facevo sempre tanti gol ma mancava quel pezzo per essere un grande giocatore, l’Inter mi ha permesso di diventarlo anche se ovviamente non sono ancora al top. I tifosi dell’Inter rimarranno sempre nel mio cuore ma la storia non è ancora finita, speriamo di vincere qualche altro trofeo in questa società”

L’infortunio?
“È stato un infortunio grave, molto più del previsto, era al tendine del flessore. Io di solito sono uno che recupera velocemente, ma avevo sempre questa sensazione che le cose non andassero bene. Era la prima volta per ben in 13 anni in cui sono stato tanto tempo fuori. Casa mia è come un ospedale, ho tutto per recuperare in fretta. Stavolta non sono riuscito, ho giocato una partita al Mondiale con due allenamenti in quattro mesi. Poi mi sono riposato e da lì sono ripartito da zero. In questi dieci giorni mi hanno giustamente massacrato, adesso ho tanta voglia di ritrovare il campo. Aspettiamo il campo e vediamo”.

Cosa rispondi a chi dice che non sei più al top come anni fa?
“Ci vediamo in campo”.

Henry?
“Secondo me sarà il prossimo allenatore della Nazionale, è uno che sa allenare, sa cosa dobbiamo fare. Per me il nuovo allenatore del Belgio è lui, poi non so chi prenderanno, ma io credo che non dobbiamo ricominciare da zero. Non abbiamo vinto, ma dobbiamo continuare a cercare di farlo. Lui vuole vincere, non penso che la Nazionale voglia prendere uno che vuole ripartire da zero. Per me non vale la pena”.

L'anno scorso avevi speso belle parole per Inzaghi, ora che l'hai conosciuto che ne pensi?
“Lui sa come stimolare i giocatori, ha trovato il modo di risvegliare il leone dentro di me. Mi provoca e mi scatena sempre una reazione, c’è grande feeling a livello personale. Abbiamo un grande rapporto tra allenatore e giocatore. Come ho detto a lui, mio fratello lo ha avuto per tanti anni alla Lazio e si è sempre trovato molto bene con lui. L'anno scorso ci siamo parlati tantissimo, poi sono andato via. Ma vale per tutta la squadra, non c’è solo il rapporto fra Romelu e l'allenatore. C’è quello fra Inzaghi e tutti i giocatori. Vogliamo fare bene per questa società e per i tifosi. Vogliamo fare bene le cose nei prossimi sei mesi e stiamo lavorando per questo".

Qual è l’obiettivo dell’Inter?
“Finché una squadra non ha alzato il trofeo è tutto possibile nel calcio, giochiamo per quello. Vediamo alla fine della stagione, chi alza il trofeo è campione. Per ora siamo ancora lì, il campionato finisce a giugno e lo vedremo solo allora”.

Il Napoli?
“Hanno un allenatore veramente forte, stanno facendo un ottimo lavoro, hanno tanti calciatori di grandissimo livello. Sono in un bel momento, hanno Osimhen che fa tanti gol, Kvara che è fortissimo”.

Chi è più forte tra te e Osimhen?
“È veramente forte, adesso il migliore è lui. Dobbiamo essere onesti, sta facendo veramente bene e il Napoli è primo in classifica. Abbiamo rispetto ma non paura”.

La riunione nello spogliatoio è stata la svolta?
“Penso di sì, lì tutti hanno dimostrato di avere voglia di fare bene per la squadra e per se stessi, siamo all’Inter per vincere e per fare buone cose in campo. Non ci sono alibi, dobbiamo fare le cose per la squadra, il massimo ogni giorno. Credo che dal Barcellona abbiamo dimostrato di essere più squadra, ora tutti fanno le cose per la squadra e dobbiamo continuare così. Quando abbiamo vinto due anni fa tutti correvano, il calcio è così, si è visto anche al Mondiale. Penso che adesso siamo allenati e siamo pronti per ogni situazione”.

Lautaro?
“L’ho visto e l’ho abbracciato, l’ho sentito anche dopo la finale e sono contentissimo per lui che abbia vinto il Mondiale. Tutti i giocatori sognano di vincerlo, spero che questo successo gli dia energia in più per fare belle cose per noi. Adesso lui avrà energia in più, penso che nella seconda parte del campionato farà davvero belle cose”.

Dzeko?
“Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto anche quando eravamo entrambi in Premier, parlavamo sempre. Lui sarebbe dovuto arrivare già prima all’Inter ma non è arrivato, ma abbiamo comunque sempre avuto un ottimo rapporto. A lui piace molto giocare di sponda e mi dà la possibilità di attaccare lo spazio, poi in area entrambi possiamo fare tutto. Io posso giocare con chiunque, anche lui. Possiamo anche giocare tutti e tre insieme con Lautaro trequartista, poi è tornato anche Correa. Stiamo tutti bene e dobbiamo dare il massimo”.

L’esultanza con Dimarco?
“Fede è il primo giocatore che mi ha aiutato nello spogliatoio, il primo amico vero. Quando sono arrivato mi ha insegnato tante cose sull’Inter, lui parla un po’ di francese, io capivo l’italiano ma lui mi ha aiutato molto. Quando è andato a Verona il rapporto è sempre rimasto, ora siamo amici di Playstation, giochiamo sempre insieme la notte”.

La rivalità con Ibrahimovic?
“Non sono uno che vuole vedere i grandi giocatori fuori per tanto tempo, c’è sempre il rispetto per ciò che hanno fatto nella carriera. Ha fatto grandi cose, la gente vuole vedere due grandi giocatori che si sfidano. Spero che torni al più presto, poi vediamo in campo cosa succederà”.

Il tuo futuro?
“Tutti sanno ciò che io voglio, ora devo fare tutto il necessario perché l’Inter vinca, poi alla fine vediamo”.

Chiudere la carriera all’Inter ti piacerebbe?
“Quello sì, ovviamente, anche se l’ultima stagione vorrei giocarla all’Anderlecht. All’Inter sto bene, il club ha questa ambizione di continuare a vincere e a crescere. Mio figlio ha cominciato ora a giocare con l'Inter Academy, quindi anche per la famiglia vogliamo rimanere qui. A fine stagione parleremo di là e speriamo di trovare una soluzione".

Un messaggio ai tifosi.
“Spero che i prossimi sei mesi siano bellissimi, siete stati magnifici con me e spero che stiate passando delle buone feste”.


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