Maicon, l'agente in arrivo: rinnovo low cost o cessione all'estero?
In attesa che il dolore al ginocchio gli dia tregua e smetta di perseguitarlo, scongiurato (forse) il rischio di un nuovo intervento chirurgico, Maicon deve valutare bene due situazioni: il suo rientro in campo e il suo futuro. Difficile che il terzino brasiliano possa tornare disponibile in tempi brevissimi, probabile che salti la trasferta di Udine e quella di Firenze, magari riproponendosi per un posto da titolare nel match interno contro il Cesena. Questa, almeno, la sensazione che trapela dalle ultime dichiarazioni di Stramaccioni a riguardo. Fortuna che Zanetti, in quel ruolo, stia dando il massimo anche se il vero Colosso è ben altro. Ma rivedremo ancora il vero Maicon in maglia nerazzurra?
PROBLEMI FISICI ED ECONOMICI - La domanda è lecita, visto che il suo nome continua a essere oggetto di speculazioni di mercato. È arcinoto che l’Inter sia sempre interessata a cedere “bene” i suoi campioni ogni volta che si prospetta l’occasione, al fine di proseguire nel cambio generazionale a basso consumo finanziario. Il brasiliano a luglio compirà 31 anni, ma sono i suoi frequenti guai fisici a destare maggiori perplessità in casa Inter. L’età non sarebbe un problema se il fisico reggesse come fino al 2010, ma i dati di fatto indicano ben altro. Il ginocchio malandato lo ha costretto già l’anno scorso a un intervento chirurgico, inoltre anche a livello muscolare l’esterno ha palesato più di una difficoltà. Motivi validi per valutare anche un addio a fine stagione, anche se la ragione che spinge in questa direzione ha un’altra natura, ovviamente economica.
IN ATTESA DELL'AGENTE - Maicon infatti percepisce, dopo l’aumento post-Triplete, oltre 4 milioni di euro a stagione, ingaggio da top player naturalmente per il club nerazzurro. Uno stipendio che, considerate le nuove strategie finanziarie, è troppo pesante per il bilancio e se si potesse tagliare nessuno farebbe un dramma. Tra l’altro, il contratto del giocatore scadrà a giugno 2013 e il rischio di andare in scadenza non va sottovalutato. Nei giorni scorsi il suo ex rappresentante, Antonio Caliendo, ha anticipato l’arrivo in Italia di Mario Rosi, suo agente ufficiale (poi c’è sempre il discorso aperto con Calenda, un intreccio ancora irrisolto), per capire come potrebbe evolvere la situazione del proprio assistito. Va aggiunto che Moratti ha un ottimo rapporto con il calciatore di Novo Hamburgo, tanto da bypassare spesso e volentieri intermediari in fase di discorsi contrattuali e parlarne direttamente con lui.
TRA ANZHI E PSG - Due, dunque, le strade che si prospettano per il numero 13 dell’Inter: una conferma con rinnovo a cifre decisamente più basse, o una cessione all’estero. La prima ipotesi potrebbe non essere gradita a Maicon e al suo entourage, visto che il suo nome gli permette ancora di attirare grossi investimenti. Non a caso, negli ultimi giorni ha preso sempre più piede l’idea che l’Anzhi voglia portarlo in Russia, per rafforzarsi e riavvicinarlo a Eto’o. Non si è invece mai spenta l’idea che il Paris Saint Germain voglia strapparlo ai nerazzurri, anche se il futuro ‘traballante’ di Leonardo, suo sponsor principale, invita alla calma. Nel complesso, comunque, Maicon ha ancora mercato e potrebbe continuare a guadagnare molto altrove, permettendo all’Inter di remunerare (una decina di milioni circa) dalla sua cessione. Soldi che verrebbero immediatamente reinvestiti (o serviranno per coprirne l’acquisto) su Mauricio Isla, esterno destro come il brasiliano ma in grado di giocare anche a centrocampo. E, soprattutto, più giovane di quasi 8 anni e meno costoso dal punto di vista contrattuale.
IL DESTINO DEI TOP PLAYER - Nelle prossime settimane il discorso verrà affrontato con maggiore insistenza. Non è escluso che Maicon possa rimanere accettando un’offerta più bassa, ma una sua cessione sarebbe manna dal cielo per il club di Corso Vittorio Emanuele, che per voltare pagina e alleggerire il bilancio deve valutare anche cessioni dolorose. E quella dell’ex Monaco non sarebbe certo la prima in quest’ottica. Lui e Sneijder, oggi, sono gli unici top player ancora in grado di accendere l’interesse di grosse società all’estero, quelle che hanno alto potere spendente in altre parole. Opportunità che in sede hanno assolutamente intenzione di sfruttare perché se non entra denaro fresco è improbabile che ne esca dalle casse nerazzurre in fase di campagna acquisti.