.

Mancini difende la scelta Eder. Nell'Inter futura le certezze sono lui e Palacio

di Redazione FcInterNews.it

In un'Inter che ha ripreso la strada maestra dopo due mesi di autentica labirintite e oggi continua a sperare nel terzo posto Champions, una delle note più stonate è colui che avrebbe dovuto dare una svolta a un reparto offensivo non certo prolifico: Eder Citadin Martins. Il nazionale azzurro, stasera titolare contro la Spagna a Udine, registra ancora un deludente zero alla casella dei gol segnati dopo 9 partite con la maglia nerazzurra, che ha indossato per la prima volta il 31 gennaio nella sconfitta contro il Milan. Derby in cui proprio lui ebbe una grande palla gol sullo 0-0. Da allora, dopo i 12 centri con la maglia della Sampdoria in 19 allacciate di scarpa, le polveri si sono bagnate. In totale, nei 715 minuti giocati in nerazzurro, Eder ha messo a referto solo un assist (a Perisic, per il momentaneo 2-0 sulla Juventus in Tim Cup) e tanto sacrificio per la sua squadra.

Un sacrificio di certo apprezzato da Roberto Mancini, che lo ha voluto fortemente al punto di rinunciare a un sostituto di Fredy Guarin a centrocampo e di far investire alla società 2 milioni per il prestito e altri 11 milioni, con bonus, in due rate. Cifra importante per un 29enne alla prima esperienza in una grande squadra, ma con diversi gettoni in maglia azzurra. Con questa scelta di mercato l'Inter, e il suo allenatore in particolare, hanno preso un grosso rischio, alla luce dell'abbondanza nel reparto offensivo e di uno scarno centrocampo e finora, benché la squadra abbia mostrato a marzo segnali di ripresa anche dal punto di vista della produzione offensiva, il bilancio di Eder non è quello atteso.

Dal canto suo, Mancini continua a difendere la sua scelta, invitando alla pazienza perché prima o poi il gol arriverà. E lo stesso ex Sampdoria ed Empoli non si scompone più di tanto, pur desiderando, da attaccante, firmare il primo gol con l'Inter. Già in passato al cambio maglia gli è capitato di dover attendere prima di festeggiare una rete. Così come, dalla sua, c'è la tradizione che vede gli innesti di gennaio faticare a esprimersi al meglio almeno inizialmente. Discorso generale, non certo prettamente nerazzurro, per questo si continuerà a insistere con l'unico nuovo arrivo del mercato invernale per le ultime 8 giornate di campionato.

Tra l'altro, la fiducia riposta in Eder da parte dell'Inter, oltre a essere precedente al mese di gennaio in cui si è concretizzato il suo trasferimento da Genova a Milano, viene confermata dal contratto pluriennale che gli è stato offerto fino al 2020. Non poco per un giocatore che a novembre compirà 30 anni e che, vista la situazione, in estate è uno dei due attaccanti sicuri di rimanere in un reparto che rischia seriamente di essere rivoluzionato: Mauro Icardi potrebbe essere ceduto in caso di offerta monstre, Adem Ljajic ad oggi non è favorito per un riscatto, Stevan Jovetic va verso un addio stile Shaqiri e Rey Manaj cercherà minutaggio altrove. In questo contesto, Eder e Rodrigo Palacio, fresco di rinnovo, sono gli unici punti fermi offensivi della prossima Inter.


Altre notizie