Mancini: "Icardi, nessun problema. Scudetto, ci proviamo. Vi do 5 titolari"
Fonte: dall'inviato ad Appiano Gentile, Francesco Fontana
Alla vigilia di Inter-Genoa, Roberto Mancini si presenta come sempre nella sala conferenze del centro sportivo 'Angelo Moratti' di Appiano Gentile per rispondere alle domande dei giornalisti presenti, tra cui l'inviato di FcInterNews.it. L'allenatore nerazzurro affronta così i temi più 'caldi' relativi alla sua squadra, a partire proprio dal match di domani sera al 'Meazza' contro il Grifone allenato dall'ex Gian Piero Gasperini. Ecco le parole del tecnico jesino:
Ti ritrovi una squadra più forte dopo Napoli?
"Avrei preferito vincere 1-0 stentato (ride). Ma c'è una consapevolezza, se ci mettiamo le stesse cose possiamo fare bene e anche se ci sono squadre più attrezzate non si sa mai".
C'è un problema Icardi? Come pensi di aiutarlo?
"La gara di Napoli è stata difficile, subendo un gol subito per 15-20 minuti la squadra ha abbassato il baricentro e Mauro è rimasto isolato, non ha avuto palloni giocabili, avrebbe dovuto cercare altri spazi. In quel momento la squadra era indietro perché condizionata. Nella ripresa ho dovuto fare un cambio per l'espulsione. Alla fine Mauro farà i gol che ci serviranno, ora è in difficoltà ma nessuna preoccupazione".
Le difficoltà di Icardi derivano dal fatto che non aiuta lui la squadra o è la squadra che gioca in modo poco funzionale a lui?
"Gli attaccanti hanno bisogno della squadra e la squadra ha bisogno degli attaccanti nella fase di impostazione. Un attaccante deve lavorare in base alla squadra, se non lavora sta in panchina perché se no perdiamo un giocatore. Ci sono momenti in cui la squadra subisce e ha bisogno di tutti per difendere. Chiaro che quando sviluppi il gioco la squadra stessa deve cercare l'attaccante".
La cosa più rassicurante vista a Napoli?
"Che nonostante lo 0-2 la squadra ha continuato a crederci e voleva rientrare in partita, è stato positivo perché rischiavi la goleada. Molte squadre contro il Napoli hanno perso 4-5 a zero. Abbiamo avuto molte palle gol ed è stata una cosa buona".
L'ultima volta zero aiuti e zero appunti sulla formazione, ti vuoi riscattare?
"Avevo detto che giocava Samir! Stavolta dico Handanovic, Miranda, Murillo, Melo e Jovetic".
Icardi e Jovetic l'ultima volta hanno giocato contro il Frosinone insieme. Questa coppia è più adatta in partite casalinghe e non big match?
"Dipende, penso sia una questione di tempo. Si conosceranno sempre meglio. Poi ci sono anche Biabiany, Perisic, con altri giocatori offensivi si rischia di essere troppi, ma è una questione di equilibrio perché se tutti difendono si può fare. Al City giocavo con tanti giocatori offensivi, ma serve che tutti aiutino anche con palla persa".
Ljajic è l'esempio di ciò che chiedi agli attaccanti?
"Ha qualità tecniche importanti in fase offensive, tante volte gli ho detto che correre è una questione mentale. Quando lo fa si accorge che non è così faticoso. Aiutare i compagni dietro è fondamentale in una squadra, lo può fare perché è resistente. Questione mentale".
L'influenza di Perisic lo mette fuori dai giochi?
"Ieri si è allenato, vediamo oggi".
Soddisfatto di quello che fa Icardi?
"Lo sono di tutti, se siamo stati in testa fino a lunedì significa che tutti hanno fatto bene. Allo stesso tempo tutti possono fare di più e rimanere in panchina può capitare a chiunque".
Un parere sulla comunicazione social di Icardi?
"Non sono mai andato a vedere (ride)".
L'Inter è la squadra meno fallosa del torneo ma è la terza per cartellini rossi. Perché?
"Penso sia solo sfortuna (ride). Vengono giudicati male alcuni episodi".
La squadra è in crescita dal punto di vista fisico e mentale, cosa manca per essere al 100%?
"Se andiamo avanti così fino alla fine mi va benissimo, non manca molto. Dopo aver affrontato tutte le big non abbiamo avuto grandi difficoltà. Tutte partite equilibrate ed è una cosa positiva che ci fa capire che facendo qualcosa in più possiamo rimanere lì".
FcIN - Si è sentito che da Napoli l'Inter è uscita rafforzata: come si trasforma una sconfitta in qualcosa di vantaggioso?
"Avrei preferito uscire dal San Paolo con 3 punti. A volte ci sono sconfitte che ti mettono in condizione di capire certe cose tattiche e di condizioni di squadra e di avversari. Finché non li affronti il pensiero è offuscato, poi pensi che non è così. La cosa negativa è la sconfitta. Non c'è stato troppo rispetto del Napoli, però una partita che inizia con un gol subito ci ha condizionato per 15-20 minuti".
Ti senti di dire che lotterete per lo scudettto?
"Noi vogliamo, siamo l'Inter e abbiamo l'obbligo di farlo anche se ci sono squadra più attrezzate. Ma il campionato è equilibrato e nel girone di ritorno negli scontri diretti i punti si divideranno. Il primo obiettivo è arrrivare in Champions ma vorremmo fare di più. La Juve può recuperare, il Napoli e la Roma sono forti, la Fiorentina sta giocando bene e in alto è piuttosto equilibrato".