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Mancini: "Inter? Un anno e mezzo buttato, sono deluso. Andrei al Celtic"

di Fabrizio Longo

Dopo le dichiarazioni all'evento congiunto Calciatori Panini-Unicef di qualche giorno fa, Roberto Mancini ha rilasciato una lunga intervista al Sunday Post, parlando del suo passato e delle sue prospettive future:

SUL CELTIC - "I tifosi scozzesi sono i migliori al mondo, li amo. Sarebbe bello vedere Celtic e Rangers in Premier League, ma non credo che potrà mai accadere, perché sarebbe la fine del calcio scozzese. Comunque, se il Celtic dovesse costruire una squadra abbastanza forte per competere in Europa, in Champions League, potrei decidere di allenare lì, mi piacerebbe. Vincere il campionato scozzese è diventato normale per loro. Hanno tifosi e storia. Ora devono diventare un club importante a livello europeo". 

SULLA NAZIONALE - "In futuro mi piacerebbe allenare gli azzurri. Allenare la propria Nazionale è il coronamento della carriera per qualsiasi allenatore. Per il momento, però, voglio continuare a lavorare con le squadre di club".

SU UN'ESPERIENZA ALL'ESTERO -  "Non credo che allenerò mai in Cina. Mi hanno chiamato, ma ho detto di no perché, per me, il vero e proprio calcio è in Europa. Un'esperienza all'estero mi piacerebbe, però. Magari in Spagna o in Francia. In Inghilterra ci sono già stato e ho vinto col City, ma se arrivasse l'offerta giusta ci penserei”.

SULL'INTER - "Un anno e mezzo di lavoro è stato gettato via, è stato molto deludente. Credo che se fossi rimasto saremmo stati molto vicini alla Juventus ora".

CALCIO INGLESE E LEICESTER - "Ci vuole tempo per abituarsi al calcio inglese, allo stile di vita dei calciatori, alla dieta. Un periodo d'ambientamento è normale, ma poi la qualità viene fuori. L'Italia, comunque, sforna i migliori allenatori al mondo dal punto di vista tattico. Antonio Conte sta facendo molto bene con il Chelsea, anche se va detto che ha ereditato una squadra molto forte.Così, dopo Carlo Ancelotti, me e Claudio Ranieri un quarto italiano vincerà la Premier League. Mi dispiace per l'esonero di Ranieri dal Leicester. Quello che ha fatto è stato più di un miracolo sportivo, è stato qualcosa di veramente unico. Quindi, personalmente, non l'avrei esonerato. Si è parlato di me come suo successore, ma non era vero niente".

SU GUARDIOLA - "Al City adesso c'è Guardiola, e stanno avendo dei problemi. Pep al Barcellona aveva Messi, Iniesta e una squadra fenomenale. In Germania ha preso il Bayern Monaco e ha vinto, ma lì i bavaresi vincono sempre. In Inghilterra, però, la storia è diversa, perché possono esserci anche 6 club a contendersi il titolo. Sono comunque sorpreso, il Manchester City ha la squadra più forte".

 


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